Robert Kirkman, la conferenza stampa a Lucca Comics & Games 2017 del geniale creatore di The Walking Dead, Invincible e Outcast.

Robert Kirkman ha scelto Lucca Comics & Games per la sua prima volta in Italia. Questa mattina Kirkman ha incontrato la stampa in un’affollatissima press conference qui a Lucca e, naturalmente, noi eravamo in prima linea.

Robert Kirkman ti dà subito l’impressione di un tipo simpatico e gioviale, il classico americano con cui ti berresti volentieri un paio di birre in un bar di provincia mentre una decina di megaschermi intorno a te trasmettono contemporaneamente 5 partite di 5 sport diversi.

Kirkman, l’America e i suoi eroi

Si parte subito dal tema centrale di questa edizione di Lucca Comics & Games, ovvero gli “eroi”, a proposito dei quali l’autore di Richmond ha le idee molto chiare:

Un eroe per me è una persona che ha il coraggio di uscire dalla sua comfort zone per provare a fare qualcosa di buono. Senza dubbio per il sacrificio è la caratteristica principale di un eroe.

L’attenzione dei giornalisti è principalmente rivolta a The Walking Dead, ma non mancano anche le domande su gli altri progetti di Kirkman, soprattutto su Invincible, che dovrebbe finire a breve, come sottolineato dallo stesso autore (vi ricordiamo che i fumetti di The Walking Dead e di Invincible in Italia sono pubblicati da Saldapress):

Ho voluto che Invincible fosse una serie con una fine ben precisa perché fin dall’inizio volevo che fosse una serie diversa da tutti gli altri fumetti di super eroi americani, serie che non finiscono mai e che bene o male sono destinate a durare in eterno.

Inevitabile una domanda sulla situazione attuale della politica americana, anche se arriva in maniera molto velata (le regole d’ingaggio erano niente domande personali o relative a tematiche diverse dal lavoro dell’autore), tanto che allo stesso Kirkman scappa un sorriso:

Perché volete che parli sempre di Donald J. Trump? Eheheheh… cosa volete che vi dica, credo che la miglior risposta a quello che sta accadendo sia ignorarlo. Però, proprio perché stiamo vivendo una situazione molto difficile, sono convinto che le persone abbiano bisogno sempre di più di evadere dalla realtà… magari nei miei prossimi lavori vedrete più gente che balla, magari addirittura un musical 😀

Kirkman parla anche della famiglia, dato che gli viene chiesto se per lui quello della famiglia sia un tema particolarmente caldo visto che spesso nei suoi lavori la famiglia è un tema ricorrente, per non dire addirittura centrale:

Credo che un autore debba parlare di quello che conosce, delle sue esperienze. Io ho una famiglia, due figli, e passo molto tempo insieme loro, quindi è normale che nelle mie storie la famiglia abbia un ruolo centrale. La famiglia è qualcosa che ti incasina la vita in modo interessante, proprio come le storie.

Si parla poi ancora di The Walking Dead (non posso dire se c’è un personaggio che non avrei voluto far morire nella serie, queste sono scelte complesse all’interno di una serie tv perché riguardano molti aspetti, a partire dal lavoro degli attori), infine si chiude con un riferimento a Battle Pope, il primo delirante lavoro di Kirkman:

Scrivere storie comiche o ironiche è molto difficile, però mi piacerebbe chiudere la mia carriera, così come l’ho iniziata, ovvero con una storia completamente folle come Battle Pope. Però soltanto quando sarò moooolto vecchio!