I Racconti di Alan D. Altieri rappresentano un caso più unico che raro di assoluta eccellenza: tre raccolte imperdibili!

Il racconto in Italia, lo sappiamo, non gode di grande fortuna presso i lettori. Perciò quando un autore nazionale o straniero decide di misurarsi sulla breve distanza rischia spesso di farsi male sotto il profilo commerciale.

Esistono però, per nostra fortuna, alcune eccezioni. Straordinarie, va detto, perché si sottraggono alla dura legge del mercato editoriale che boccia senz’appello una forma letteraria che meriterebbe una maggior attenzione.

Cito quindi due nomi, davvero cari ai lettori Sugarpulp. Uno è Joe R. Lansdale (e chi sennò?) che in barba alle regole stravende le sue raccolte di racconti, date un occhio al recente “Altamente esplosivo” please. E l’altro è un maestro assoluto tutto italiano: Alan D. Altieri.

Già perché ormai dal 2008, con cadenza annuale, l’anima nera del Giallo Mondadori, il romanziere a tutto tondo in grado di svisare con naturalezza e grinta rapace da un genere all’altro, sfodera raccolte di racconti che rispondono a titoli quali Armageddon, Hellgate e l’ultima appena uscita nell’elegante edizione Tea con una copertina da urlo: Killzone.

Ciò detto, vediamo di dare una scorsa a quella che è attualmente una triade di raccolte di storie che ben rappresentano il Maestro dell’Apocalisse e che se costituiscono da un lato una delizia per i suoi estimatori si rivelano per i neofiti un ottimo modo per fare la conoscenza di un grandissimo autore.

Un succulento antipasto per affrontare i cicli di romanzi che dipingono ormai vere e proprie saghe altieriane.

Cominciamo allora col dire che in tutte e tre le raccolte Altieri mette in mostra da subito il suo straordinario talento non solo di affabulatore ma di pioniere di una lingua, di una forma-scrittura completamente nuova, meticcia, bastarda, trascinante.

Ancor più che nei romanzi il suo stile è qui adrenalinico nella paratassi sparata a mille, nelle frasi spezzate, nel ribadito uso di espressioni in lingua inglese (almeno per quel che riguarda la raccolta dedicata al mitico Colonnello Russel Brendan Kane), nell’utilizzo efficace dell’onomatopea.

E poi ritroviamo le scene da Grand Guignol, l’intreccio rabbioso di storie, l’umorismo dark, una capacità descrittiva quasi pittorica, le preparazione tecnica – imbarazzante nella precisione dei dettagli – in grado di mettere in crisi qualsiasi scrittore ogniqualvolta egli si accinga a descrivere un’arma, un elicottero d’assalto, un obiettivo d’alta precisione. Perché, inutile dirlo, sai già che Altieri lo farà meglio di te. Non c’è niente da fare.

Amageddon

I Racconti di Alan D. Altieri: Armageddon, Hellgate, KillzoneTitolo: Armageddon
Autore: Alan D. Altieri
PP: 300
Editore: TEA
Prezzo: Euro 10.00

Tre raccolte, dicevamo. Armageddon, arrivata alla seconda edizione in poco più di un anno – appunto i racconti possono tornare a vendere – è la più eterogenea delle tre, mette insieme una serie di storie che si attorcigliano come serpenti attorno all’apocalisse.

Cinque cronache della fine del mondo che attraversano il tempo e lo spazio e che portano in scena alcuni straordinari personaggi del Maestro dell’Apocalisse: Jean-Jeacques Donatien, Chevalier de la Deveraux, Ben Yurick e molti altri.

Fra questi non possiamo non citare la Hendra Wilson di Miss Ecclesiaste, un’amazzone guerriera dalla bellezza statuaria e letale – che meriterebbe al più presto un ciclo di avventure – e che getta il suo ultimo sguardo felino su una New York di fine millennio, ormai prostrata dall’Apocalisse e stretta parente di quella di Io sono leggenda di Richard Matheson.

Scenari agghiaccianti, dunque, che ruotano come avvoltoi sopra la carcassa di un futuro annichilito, azzerato, sconvolto dalle alterazioni. Un sabba letterario che racconta dell’epico scontro fra bene e male, fra misticismo e scienza, lame crude d’acciao e tecnologia estrema. Il tutto sotto la bandiera del megaconglomerato Gottschalk-Yutani. Insomma Altieri allo stato puro, senza remore o freni, in piena cavalcata fantastica.

Hellgate. Ai Confini dell’Inferno

I Racconti di Alan D. Altieri: Armageddon, Hellgate, KillzoneTitolo: Hellgate. Ai confini dell’Inferno
Autore: Alan D. Altieri
PP: 336
Editore: TEA
Prezzo: Euro 10.00

Fin qui la prima raccolta: affascinante, coinvolgente e per certi aspetti eterogenea. Ed invece con Hellgate e Killzone Altieri fa un passo ulteriore, poiché realizza due miscellanee di storie integralmente dedicate ad altrettanti suoi personaggi. Inutile dirlo, fra i più riusciti: lo sbirro Andrea Calarno e il Master Sniper Russell Brendan Kane.

Due raccolte che approfondiscono ancor di più le figure in questione e che esplorano a fondo i mondi avventurosi di Altieri. Già perchè a leggere le sue storie ritrovi quella dimensione ciclica ed epica che avverti nelle pagine di un maestro assoluto come Robert E. Howard. Conan, Solomon Kane, Bran Mak Morn da una parte e dall’altra: Andrea Calarno, Russell Brendan Kane, Wulfgar… a proposito a quando una raccolta di short stories sul Viandante in Nero?

Sia come sia, dicevamo, Altieri conferma i suoi territori d’azione con queste raccolte, ne ribadisce i confini anzi; è il caso ad esempio della Milano urbana e sbranata dalla violenza di Andrea Calarno. Trasfigurata, livida, imbevuta di pioggia, scavata dai parcheggi sotterranei, e poi “Milano come Baghdad. Ferro e fuoco, relitti e detriti, corpi e urla, Piazza Piemonte come al-Wathba Square”.

Da qui quel senso sperimentale della scrittura del maestro milanese, la destrutturazione delle certezze narrative, la ricostruzione di una città attraverso l’affabulazione e la creazione letteraria, la volontà di ambientare in un teatro tutto italiano l’action thriller più sfrenato che possa venirvi in mente, innestando su cornici e ambienti nostrani una scrittura tipicamente a stelle e strisce.

In questo senso racconti come “357 Hydra-Shock” o “J” sono davvvero emblematici.

Killzone. Autostrade della morte

I Racconti di Alan D. Altieri: Armageddon, Hellgate, KillzoneTitolo: Killzone. Autostrade della morte
Autore: Alan D. Altieri
PP: 264
Editore: TEA
Prezzo: Euro 12.00

Per arrivare infine a Killzone, a una raccolta che celebra il guerriero definitivo, il corridore della lama, il personaggio in grado di abbattere qualsiasi confine fra bene e male, prosciugato da un orizzonte apocalittico che nasconde le distinzioni.

Russell Brendan Kane, colonnello del SAS di Sua Maestà britannica, è l’incrocio di caratteri, a metà ormai fra un Kurtz da Cuore di Tenebra fuori tempo massimo e un Rick Deckard direttamente uscito dalle pagine di Philip K. Dick.

Eppure come dice Altieri da una delle preziose micro-introduzioni ai racconti “Il fucro è ancestrale: il cacciatore. Sulle tracce della preda più pericolosa di tutte: l’uomo. Rimango folgorato dal concetto stesso di sniper, cecchino, tiratore scelto, da ragazzo, ascoltando i racconti di mia nonna Bruna, Medaglia d’oro della Resistenza. E’ lei a parlarmi di un uomo chiamato Vasilij Grigor’evic Zajcev (1915-1991). Eroe dell’Unione Sovietica… il più grande tiratore scelto di tutti i tempi: duecentoventicinque soldati tedeschi abbattuti nella più cruenta battaglia di tutti i tempi, Stalingrado”.

Insomma il talento di Altieri sta anche nell’impressionante metabolizzazione della materia del mito, poi reimpastata e forgiata a nuova vita come solo i narratori puri sanno fare.

A questo punto segnalare un racconto al posto di un altro è addirittura riduttivo, ci permettiamo semplicemente di ricordare – a beneficio dei fan – che nella raccolta figura addirittura un adrenalinico ed efficace crossover con protagonisti il colonnello Kane e Chance Il Professionista Renard di Sthephen Gunn aka Stefano di Marino.

Con tutto questo, appare davvero difficile consigliare una raccolta invece di un’altra. Nel dubbio, compratele tutte e tre.

Rimane il fatto che la lettura di Altieri appare oggi ancor più travolgente e – lasciatecelo dire – importante, non solo per quanto fino ad ora osservato ma anche per la carica eversiva di una scrittura che sfregia le regole e propone un meticciato esplosivo che reinventa il mito, senza paura di correre rischi o di ottenere critiche per forza favorevoli, piuttosto esibendo un talento corrusco e una convinzione appassionata che rappresentano un esempio, raro, di come provare a rinnovare oggi una letteratura italiana che soffre di anacronistiche e pericolose ingessature sia sotto il profilo dei contenuti (leggi storie) sia sotto quello delle forme (leggi racconti).