Dopo, il maggio editoriale torinese del Salone del Libro arriva Tempo di Libri, dal 19 al 23 aprile in Fiera Milano Rho

Si sa in Italia ognuno coltiva il suo orticello guardando a muso duro il vicino, che peraltro ha l’erba sempre più verde, così dall’anno prossimo ci troveremo con ben due fiere del libro una a Torino e una a Milano. Due is meglio che one?

Al netto della polemica innescata, delle valutazioni economiche e d’immagine, resta il fatto che un nuovo player è sceso un campo, Tempo di Libri è un’emanazione eterodiretta dell’associazione italiana dei grandi editori, l’AIE per l’appunto.

Già approntato un comitato scientifico che gira a pieno regime con 1000 eventi sul piatto direttamente in Fiera Rho e ben 400 in centro a Milano, numeri importanti per una prima edizione. Si tenta il colpo alla “Fuorisalone” coinvolgendo altri settori culturali come il cinema, la moda, il design e la musica. Staremo a vedere se sarà baracconata o figata, di sicuro con questi numeri noi di Sugarpulp MAGAZINE ci piomberemo per un succoso reportage.

Oltre alle attività B2B proprie di addetti ai lavori nel books market in genere, i tantissimi eventi in programma saranno incontri, convegni e momenti interattivi con romanzieri e non solo, economisti, scienziati, matematici, medici, architetti che andranno a interessare un pubblico più veticalizzato e probabilmente universitario.

Insomma un gran lavoro pare, sopratutto per il comitato scientifico coordinato da Renata Gorgani (Presidente La Fabbrica del Libro) e tra i cui nomi, per noi di Sugarpulp un vero augurio di buon auspicio, svetta il grandissimo Pierdomenico Baccalario, uomo dai mille nomi d’arte, romanziere instancabile da milioni di copie, divulgatore tra i più preparati e colti del panorama italiano.

E proprio con questo pensiero di Baccalario, sulla nuova manifestazione meneghina, vi lascio riflettere su quanto avverrà a Milano dal 19 al 23 aprile 2017.

Pierdomenica Baccalario

«La verità è che mi sento come uno di quattro cuochi che hanno deciso di mettersi insieme per aprire un ristorante nuovo. Ho in mente una serie di ricette, di piatti che spero di sapere preparare bene, e improvvisamente altri cuochi, altri ristoranti, altri amici, me ne suggeriscono di nuovi, con altre possibilità, ingredienti diversi, nuove idee. E avrei voglia di metterle tutte, ma proprio tutte, in menù. Intanto il ristorante cresce e prende forma, con i suoi spazi, i tavoli, il personale di sala e la lista dei vini eccellenti, compresi quelli magari irraggiungibili (per ora). Quando finalmente verrà il momento di aprire, ci sarà qualcuno che vorrà venire ad assaggiare il menu, spero tanti. Ma ci sarà anche chi non lo saprà, o non vorrà venire, a cui mi auguro arrivi il profumo di qualcosa di buono, cucinato con passione. E magari gli venga la curiosità di sbirciare dalle vetrine.» Pierdomenico Baccalario