In questa seconda puntata, i nostri protagonisti affronteranno il secondo episodio della saga di Star Wars: L’attacco dei cloni, raccontandocelo dal loro punto di vista.

Mario ci raggiunge con il suo passo lento e leggermente claudicante, portando un vassoio con tre caffè bollenti.

“Zucchero?”.

Mi giro e lo guardo con aria di rimprovero: “Dopo vent’anni che veniamo qui non hai ancora imparato che lo prendiamo amaro?”

Mario indispettito non risponde e si gira per tornare verso il bancone sollevando una mano per mandarci a quel paese. Roby e Gabriele scoppiano a ridere e quest’ultimo inizia a tossire fin quasi ad avere le convulsioni.

Tornata la di calma è proprio Gabriele a riprendere la parola schiarendosi la gola: “Ehm… dicevamo? Episodio II: di sicuro il peggiore di tutti, i personaggi non si capiscono, è un po’ un guazzabuglio”.

“Beh, in effetti non ha carattere, è un film di passaggio” ammette Roby. “Ci sono alcune cose che si salvano, ma nel complesso non mi ha colpito”.

“Tu sei il solito Roby, trovi sempre qualcosa di buono nei film che guardi, mi piacerebbe sapere se ce n’è uno che non ti è proprio piaciuto, sei proprio di bocca buona”. Lui mi guarda e muove la bocca facendomi il verso, poi ad alta voce: “Sì s’, parla pure, però qui ci sono i cloni! Che fighi che sono!”.

Gabriele sembra illuminarsi ed esclama a un volume più alto del normale: “I cloni! Vacca boia che belli! Io li adoro. Volete sapere un segreto?”.

Lo guardo e sospirando mi presto a quel gioco che si ripete da anni: “Avanti, siamo curiosi…”.

Gabriele risponde interrogativo: “Perché? Ve l’ho già detto? Vabbeh, ve lo ripeto lo stesso! Da giovane volevo farmi il costume da Capitano Rex? poi però…”.

“Poi però non stavi dentro l’armatura e hai lasciato perdere!”. Questa volta siamo Roby e io che scoppiamo a ridere mentre Gabriele ci guarda a metà tra il divertito e l’offeso.

“Però in effetti i cloni sono davvero una bella trovata. La scena su quel pianeta dove piove sempre… come si chiama? Ha quel nome che c’entra con la legna…”.

Dialogo su Star Wars: Episodio II

I due amici mi guardano come se fossi impazzito, ma proseguo il ragionamento nel tentativo di ricordare quel nome: “Si, quella cosa che fa il fumo… ah già: Camino! L’arrivo di Obi-Wan in quel posto con tanta acqua che sembra la cantina di casa mia dopo due giorni di pioggia e l’incontro tra Jango e il piccolo Bobba, è stata una grande trovata. Finalmente conosciamo un po’ meglio uno dei personaggi più belli della saga”.

Gabriele si inserisce prontamente nel discorso: “Si, giusto, proprio Jango, l’era un bel persunag neca lò, era un bel personaggio anche lui, con delle potenzialità, ma muore quasi subito, non sono riuscito ad affezionarmici. Il difetto di questo episodio è che resta tutto troppo superficiale, senza approfondimenti. In effetti anche gli attori non hanno dato una mano. Quello che interpretava Anakin cresciuto, per esempio, è stato uno dei peggiori attori protagonisti di quegli anni. A volte Lucas ha preso delle belle cantonate con il cast”.

“L’unica cosa a cui hanno dato parecchio spazio è la storia d’amore tra il giovane Jedi e la principessa” rispondo io, ribadendo il concetto: “Secondo me potevano anche accorciarla, senza i tanti ci-ci ci-ci sul prato con le zecche giganti e poi ma quante volte si è cambiata vestito Padme? Sembrava la Carrà dei periodi migliori!”.

Dialogo su Star Wars: Episodio II

“Rientra tutto nel tentativo di Lucas di catturare un nuovo pubblico: prima i bambini con Episodio I e poi i romanticoni con questo. Ma per fortuna non ci sono state solo smancerie: come la mettiamo con la cattiveria di Anakin che nel deserto uccide tutti senza pietà?”.

“Cazzo! Terribile davvero! Quei poveretti fanno proprio una brutta fine. Finalmente si vede il bambino buono di qualche anno prima che si trasforma” aggiungo, fingendo di tremare per la paura.

“Come dicevo, alcune idee buone ci sono, come le bombe terremotate tra gli asteroidi, per esempio”.

“Bombe sismiche, bombe sismiche” lo corregge Gabriele. “Sì, sì, quelle” risponde Roby indispettito. “E poi finalmente vediamo la grande capitale dell’Impero: Coruscant, che poi si legge corusant, non ho mai capito perché”.

“Forse dovremmo chiederlo a Timothy Zahn?” risponde Gabriele. “Timoty chi?” facciamo in coro Roby e io.

“Si, l’autore di parecchi libri su Guerre Stellari; è stato lui a inventare la grande città di acciaio, simbolo prima della repubblica e poi dell’Impero”.

“Ma quante ne sai Gabri!” lo incalzo puntandogli entrambi gli indici rugosi. “Le so tutte!” mi fa eco lui mostrando la sua dentiera luccicante.

Proprio in quel momento una voce attira la nostra attenzione, una voce familiare che proviene dal’ingresso del bar: “Buongiorno Mario, cumvalà stamatèna? Come va questa mattina?”.

Mario biascica qualcosa di incomprensibile e Antonio schiaffeggia l’aria dall’alto al basso incurante della risposta non capita. Vedendoci si dirige verso il nostro tavolo urlando come suo solito: “U-u-uè burdel! Ragazzi, tutto bene? Vi vedo in f-f-f-orma smagliante, di cosa si parla questa mattina? Donne o m-m-m-otori?”.

Gabriele si gira lentamente: “Si parlava dei cloni di Guerre Stellari, te li ricordi?”.

“Più o meno, erano quei cosi b-b-bianchi che prima stavano con quelli e poi sono passati con quegli altri? Q-q-quelli che aiutano gli alieni con il cappuccio? che poi tra l’altro in quel circo degli insetti muoiono quasi t-t-tutti?”

Dialogo su Star Wars: Episodio II

“Si, beh, intendi la battaglia su Geonosis dove parecchi Jedi vengono uccisi. E tu invece come stai?”. Domanda Gabriele.

“Mah, sono ancora vivo, non mi ha ancora uc-uc-ucciso nessuno. Questa m-m-m-attina ho la visita di controllo alla prostata, sono giusto passato per un caffè. Ci v-v-v-ediamo”.

Salutiamo l’amico che si dirige alla porta lentamente, un passo dopo l’altro ed è Roby a riprendere la discussione.

“Antonio mi ha fatto venire in mente il combattimento tra il piccoletto verde e il conte Dracul… ehm, Duku. Quando si incontrano, Yoda sposta il mantello come i cowboy dei film western. Quando l’ho visto per la prima volta è stato fighissimo”.

“Come quando Jango fa girare la pistola dopo aver ucciso uno degli Jedi, un vero mandriano americano! Comunque, il piccoletto verde era alquanto ridicolo mentre svolazzava per aria: è vero che tutti i fans volevano vederlo combattere, però è sembrato strano”.

Dialogo su Star Wars: Episodio II

“Eh, ma cosa ti aspettavi?” risponde sospirando Gabriele. “Comunque a proposito di alieni strani, vi ricordate quello con quattro braccia che incontra Obi-Wan?”.

Roby interviene sorridendo: “Si, mi sembra si chiamasse Dexter, come quell’altro che uccideva i cattivi in una vecchia serie tv”.

Gabriele e io lo guardiamo interrogativi, poi Gabriele prosegue confermando il ricordo di Roby.

“Esatto, il basilisco che aiuta Obi-Wan nella ricerca dell’attentatore della regina Amidala. Che poi quell’indagine è davvero ridicola, si salva giusto l’incontro tra questi due, proprio divertente. Tipo quando si abbracciano e con una delle altre mani, Dex si aggiusta i pantaloni”.

In quel momento una voce proveniente dal bancone urla qualcosa nella nostra direzione: “Ma allora, vi è piaciuto o no questo film?”.

Evidentemente Mario, complice anche la mancanza di clienti, aveva ascoltato la nostra conversazione e desiderava un parere definitivo.

“Alla resa dei conti” risponde Gabriele girandosi verso il proprietario del bar, “ci sono tanti alti e bassi, ma sulla bilancia i bassi pesano di più. Per me è no”.

“Anche per me è no” aggiungo io senza esitare.

“Per me è ni” interviene Roby, “Ma vedo che sono in minoranza, quindi mi adeguo”.

Un gorgoglio proveniente dal mio stomaco cattura l?attenzione dei due amici.

“E’ giunto il momento?” chiede Gabriele.

“Si, mi aspettano a casa per il brodino, ci vediamo più tardi”. Rispondo alzandomi lentamente e dirigendomi verso l’uscita del bar. Poi prima di uscire aggiungo: “Dobbiamo ancora parlare del film più bello di quella che allora era chiamata la nuova trilogia…”.