Game Of Thrones, semplicemente la differenza tra l’ottimo e l’eccellente

Sei un fan di George R. R. Martin? Allora non serve che ti racconti nulla, ma, se rientri in quei pochi folli disattenti che non hanno ancora scoperto il fantastico mondo del Trono di Spade, avrò l’onore di rivelarti fatti e persone che diventeranno sicuramente un tormento.

Il mio intento è di parlarti della serie in onda per HBO, lo preciso perché prima vi sarà un doveroso cappello introduttivo sull’origine della stessa, i libri di George R. R. Martin appunto.

Games Of Thrones

Di libri ne ha scritti eccome George, da buon autore fantasy è partito con poco meno di 700pp per attestarsi oltre le 1.000pp a volume… e siamo solo al quinto di sette. Di fatto nessuno ha idea di come si svilupperà il prosieguo di questa saga, sicuramente c’è già materiale sufficiente per almeno 7 anni di programmazione.

Il ciclo di romanzi in realtà prende il nome di Le Cronache del ghiaccio e del fuoco e per l’Italia l’editore, Mondadori, è riuscito a creare il massimo della confusione possibile, mille versioni e separazioni tanto che contiamo 12 volumi… misteri italiani!

Nel caso volessi cimentarti nella lettura pre o post televisiva ti lascio i titoli originali dei volumi usciti ad ora: A Game of Thrones (1996), A Clash of Kings (1998), A Storm of Swords (2000), A Feast for Crows (2005), A Dance with Dragons (2011).

Tornando alla nostra fatidica serie non prendere appuntamenti per il 31 03 13, la season premier del terzo atto richiede la massima attenzione.

Games Of Thrones

Ti starai chiedendo perché tutto questo per una serie abitata da nani, streghe, draghi e guerrieri, assurde storie in fantastici mondi che tutto sommato hanno fatto il loro tempo tra hobbit ed elfi di Tolkien.

Perché indipendentemente dai libri di Martin qui siamo difronte ad un prodotto “eccezionale veramente” che resterà nella storia della televisione, uno spartiacque come X-Files e Lost.

Tre sono i capisaldi di quest’opera, la storia, i personaggi e l’ambientazione.

La storia

Non vorrei rovinarti la sorpresa con violente spoilerate, pertanto ti racconterò poco, proprio poco, quasi nulla. Qui non abbiamo Terre di Mezzo ma un Mare Stretto che divide due continenti, quello occidentale dove fioriscono i Sette Regni e quello orientale, chiamato Essos.

Questi territori determinano trame e sottotrame dove uomini assetati di conquista e rancore ordiscono tragedie familiari e amori popolari.

Il territorio diviso e complesso è sempre attore principale di questa storia dal sapore medioevale. Un tempo intelligentemente scandito da stagioni dalla durata decennale, determina accelerazioni e colpi di scena in una sceneggiatura irreprensibile dal punto di vista narrativo.

Il titolo Game Of Thrones spiega tutto, questa è dinamite inesplosa, pronta per la devastazione tra le grandi famiglie regnanti, Stark, Lannister, Baratheon, Tully, Tyrell, Arryn, Martell, Targaryen e Greyjoy.

Proprio all’interno di queste titaniche famiglie i personaggi vengono plasmati e proiettati l’uno contro l’altro da un destino incontrollabile e spesso avverso. Dietro a tutto questo un grande David Benioff (sceneggiatore di La 25ª ora, Troy, Stay, Il cacciatore di aquiloni, Senza apparente motivo, X-Men le origini e Brothers) che sembra operare in maniera chirurgica tagli e cuciture nell’enormità di personaggi, senza mai perdersi nel delirio Martiano.

Games Of Thrones

I personaggi

Pensi che la moltitudine di attori in Lost sia già un bel traguardo? Nulla di più sbagliato! Ecco una prova disorientante, ricordarsi tutti i personaggi e ne cito solo i principali:

Famiglia Stark – Eddard, Catelyn, Robb, Rickon, Arya, Sansa, Bran, Benjen

Famiglia Lannister – Tyrion (Imp), Jaime (Kingslayer), Cersei, Tywin, Lancel, Kevan, Alton

Famiglia Baratheon – Robert (Usurper), Joffrey, Stannis, Tommen, Myrcella

Famiglia Targaryen – Daenerys (Khaleesi), Viserys (Beggar King)

Famiglia Tyrell – Loras, Margaery

Famiglia Greyjoy – Balon, Theon

Ser Jorah Mormont, Jon Snow, Petyr Baelish (Littlefinger), Khal Drogo, Sandor Clegane (Hound)

Se la tua attenzione è scemata alla seconda riga ti capisco, solo a scrivere questa lista mi sono addormentato almeno una volta, sarà stato lo sforzo nel ricordare tutti i nomi. Ho la certezza di essermi dimenticato almeno una decina di comprimari…

Scoprirai che esser nani come Tyrion non è poi così male soprattutto se sei ricco e simpatico come lui, converrai con me che Jon Snow è un figlio bastardo ma piace alle donne, ammirerai la bellezza della Khaleesi pur se stronza, soffrirai dello sterminato potere in mano a Joffrey e se sei donna non potrai sottrarti al fascino dothrako di Khal.

Personaggi che l’autore l’hanno trovato, immersi non solo in fango, acqua, lussuria e sangue ma in un doppio spazio, fisico e temporale. Del primo te ne parlerò poi ma del secondo posso solo dirti che è la chiave di volta, quella sottile differenza che passa tra un buon prodotto e uno eccezionale.

Il tempo inteso come metrica di relazione tra personaggi e storia, rende credibile le azioni legando quest’ultime in un cerchio infinito, o che appare infinito nel ciclico susseguirsi di caldo, freddo, deserto e pioggia. Nessuno fugge al suo destino, Jon Snow è allontanato, Tyrion rimane un nano, Khaleesi domina, Joffery è inesorabilmente stupido e se sei donna piangerai per Khal.

Games Of Thrones

L’ambientazione

In Game Of Thrones, come avrai già capito, l’ambientazione è tutto. L’ho già scritto prima, ripetuto, forse annoiandoti un po’… che ci vuoi fare, ammirare il quasi perfetto lavoro altrui è uno sport che faccio volentieri, quando merita.

I produttori non lasciato nulla al caso, non si accontentano del classico greenscreen, cercano location che siano il più reali possibili, King’s Landing è in parte la fantastica Medina maltese, un po’ Forte Ricasoli (Valletta) sempre a Malta ma anche la croata Dubrovnik. Sempre dalle isole Calipsee si prendono i faraglioni di Gozo nella località di Dwejra, dall’Irlanda le foreste del Tollymore Park e sempre dalla stessa Ballintoy per ambientare Pyke. In Scozia il castello di Doune, in Islanda per la grande barriera e la città di Pentos è in realtà marocchina.

Una produzione che gira il mondo, porta set in climi estremi, mette a dura prova attori e troupe al seguito non poteva mancare l’obbiettivo, rendere il più verosimile possible questo fantasy cartaceo. Ci riesce dannatamente bene tanto da creare un turismo correlato, Il Signore degli Anelli e Twilight insegnano.

Ambientazione non solo iperreale ma tutta la scenografia, luci, oggetti ed effetti speciali sono di riferimento e lo saranno per il futuro. Chi vorrà fare meglio dovrà studiare Game Of Thrones!

Games Of Thrones

Conclusione

Ho voluto solo stuzzicare la tua curiosità, il tuo appetito di novità, cercando di trasmettere quella sensazione di “grandezza” progettuale e autoriale che questa serie posta in dote.

Una dote spesa nel migliore dei modi e difficilmente riscontrabile nel panorama contemporaneo, forse solo Boardwalk Empire e Sons Of Anarchy riescono ad avvicinarsi, senza però quella “grandezza” prima citata. Winter is coming

In fine una raccomandazione, dovuta e doverosa: in lingua originale è tutto un altro spettacolo!

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