House of Cards è una serie originale Netflix tratta da una miniserie BBC ispirata al romanzo di Michael Dobbs. Una delle migliori serie degli ultimi 10 anni

House of Cards è una delle migliori serie degli ultimi 10 anni. Lo dico senza tema di smentita. E per certi versi è una serie che rappresenta il futuro delle serie Tv, che probabilmente fra qualche anno chiameremo solo serie. House of Cards infatti è prodotta da Netflix, un servizio internet di streaming e video on demand, che ha coronato il sogno di tutti i drogati di una serie: fare uscire tutti gli episodi insieme in una volta. Quindi spazio alle maratone di quasi 10 ore di visione ininterrotta.

Che le serie tv facciano gola a molti lo dimostra il fatto che anche Amazon ha creato dei contenuti video per lo streaming, con risultati però, per quel che ho potuto vedere, non all’altezza.

Dietro a House of Cards c’è un team creativo con gli attributi. Produttore nonché regista del primo episodio è David Fincher, pluripremiato regista americano (Seven, Social Network, Fight club per citare alcuni titoli). Showrunner è Beau Willimon, scrittore di talento che ha lavorato con tv e teatro.

Attore principale (e produttore) è Kevin Spacey, che non ha bisogno di presentazioni. Completano il cast di House of Cards attori di livello, prima fa tutte Robin Wright. Di cosa parla? House of Cards è la storia di Frank Underwood, un senatore che sostiene la candidatura a presidente degli Stati Uniti di Garrett Walker. Quando Walker vince le elezioni, e non si ricorda di Frank, scatta una vendetta personale che porterà Frank a tramare in modo machiavellico per riuscire a conquistare il potere. Una vendetta crudele e spietata, che porterà Frank a toccare il fondo.

Frank Underwood è indubbiamente uno dei migliori cattivi che siano stati creati. Un personaggio spietato, calcolatore, bastardo. In questo è coadiuvato dalla moglie Claire, che è la sua immagine riflessa allo specchio. Dietro a un matrimonio di facciata perfetto e patinato, i due coniugi distruggono vite, rovinano famiglie, uccidono. Avvelenano quello che toccano, irreversibilmente.

Una particolarità di House of Cards è che Frank Underwood si rivolge agli spettatori. Guarda dritto in camera e ti parla, condivide con te un segreto che gli altri protagonisti del serial non conoscono. Lo spettatore diventa per certi versi complice, e questo non fa che rafforzare le sensazioni provocate da Frank e Claire.

Li puoi odiare, ma sempre con un pizzico di ammirazione, li puoi detestare per la capacità di cadere sempre in piedi, l’unica cosa che non puoi fare e rimanere indifferente.

Parlare di House of Cards senza spoilerare la trama è quasi impossibile, vi dico solo di dargli una possibilità. La prima serie è bella, ma la seconda è veramente fantastica, sembra che cambino marcia. Anche se devo ammettere che l’ultima puntata, la risoluzione della trama, non mi ha convinto molto, non l’ho trovata equilibrata rispetto alla complessità. Ma vedremo la terza serie cosa ci riserva.

Voto: 8/10