Dalla Russia con amore, il secondo capitolo della saga cinematografica di James Bond, resta a tutt’oggi uno dei film più belli di tutta la serie

Dalla Russia con amore, il secondo capitolo della saga cinematografica di James Bond, resta a tutt’oggi uno dei film più belli di tutta la serie.

Si parte con uno dei titoli più evocativi e poetici di tutta la filmografia bondiana, quel From Russia to Love che in inglese è ancora più musicale ed evocativo.

Dopo l’esperimento perfettamente riuscito di Licenza di uccidere ora i produttori sanno di avere tra le mani una gallina d’oro e infatti il salto di qualità, per quanto riguarda gli investimenti, è evidente.

I territori di 007: Dalla Russia con amore (2 di 22)

La location principale del film è Istanbul, città che nel 1963 era molto più lontana di oggi dall’Occidente, una lontananza fisica e culturale che la rendeva a tutti gli effetti una meta esotica, porta per l’Oriente e madre di tutti i vizi (e di tutte le spie).

E poi l’Orient Express, via attraverso i Balcani fino a Venezia… luoghi e territori pieni di fascino, di storia e di storie, luoghi che trasformano questo film in un vero e proprio romanzo d’avventura ottocentesco (non può mancare Londra, naturalmente).

I territori di 007: Dalla Russia con amore (2 di 22)

Istanbul in questo film è un enorme suk esplosivo, con spie di tutti i paesi che si fanno la guerra a viso aperto. Erano gli anni della cortina di ferro, tutti spiavano tutti e città come Istanbul erano (e in buona parte sono tutt’ora) una specie di porto franco in cui poteva succedere di tutto, città di frontiera in cui si mescolavano personaggi di ogni tipo.

Le parti più spettacolari comunque sono quelle dell’inseguimento sui motoscafi nel mare tra Italia e Jugoslavia (do you remember Jugoslavia?), con la conclusione spettacolare a Venezia (indimenticabile la scarpa omicida della racchiona orrenda della spectre).

Per non parlare della scena nell’accampamento degli zingari che resta un piccolo capolavoro.

Guardare oggi Dalla Russia con amore è ancora un’esperienza intensa ed evocativa nonostante alcune parti del film siano decisamente invecchiate (i cattivoni della Spectre fanno un po’ sorridere), e questo perché il fascino dei luoghi è una componente essenziale di tutta la narrazione e, anzi, proprio queste emozioni con gli anni hanno aumentato la loro intensità dilatandosi a dismisura nel tempo.

Leggi i precedenti articoli della serie “I Territori Noir di 007”:

Licenza di uccidere (1 di 23)