La felicità di Emma, la storia di un’eccentrica e sanguinaria allevatrice di maiali e della sua tragicomica storia d’amore
Titolo: La felicità di Emma
Autore: Claudia Schreiber
Editore: Keller editore
PP: 235
Prezzo: 14,50
Emma, contadina tedesca di età indefinibile, indossa le vestaglie, è giovane ma ha un futuro da «bombolona»: a farla girare in sottoveste l’arrivo di un cittadino malato, nascosto per esigenze di furto e tanta voglia di ribellione.
La vita non può finire con un tumore al pancreas: nella quotidiana visione del lavoro di Emma che di mestiere alleva e sgozza maiali, Max riscopre il ciclo della natura e ne viene catturato, preda ambita della contadina, in cerca di un uomo in grado di soddisfare certi “appetiti”. Sì, era proprio come piaceva a lei, pulito. Non come certe “bestie” umane che giravano per la campagna.
Questo stravolgimento delle abitudini campali, musica a colazione e cucina tirata a lucido, portano Emma a migliorare, a raffinarsi un poco, ma il suo lavoro ne risente, non è più in grado di fare quello per cui è stata addestrata fin da piccola, uccidere. Il nonno le dava lezioni terribili, sfracellando uccellini per terra: «Chi non lavora non mangia» e chi in casa era inutile non valeva la pena che rimanesse vivo.
Tra i reggimenti di polli guidati dal caporale galletto, Max impara a distinguere la gerarchia delle spose del re e capisce tante cose. Capisce anche l’importanza che la Scrofa riveste per Emma, unica figura materna della sua vita: l’ha allattata insieme ai suoi piccoli, nonostante lei li abbia uccisi tutti una volta cresciuti.
Happy pigs, reca il futuro marchio, maiali felici: sono quelli di Emma che vivono serenamente e vengono condotti al macello solo perché si fidano della ragazza. Lei li ha allevati e lei li uccide senza doverli trascinare con strilli acuti: si fidano della padrona che gioca con loro ogni giorno. Anche Max si fida di Emma, la loro è una storia d’amore breve, segnata dalla malattia di lui. Ma rivelatrice.
Emma scoprirà la città, il mondo intero.