La ragazza che chiedeva vendetta, la recensione di Federica Belleri del nuovo romanzo firmato da Pierluigi Porazzi.

La ragazza che chiedeva vendettaTitolo: La ragazza che chiedeva vendetta
Autore: Pierluigi Porazzi
Editore: La Corte Editore
PP: 317

Un bentornato a Pierluigi Porazzi, con un nuovo giallo dal ritmo coinvolgente. La storia costruita dall’autore ha radici lontane, ingolfate in una morte sospetta di una minorenne. Morte dai risvolti complessi e drammatici. Siamo nel 1994.

Udine, ai giorni nostri. Un famoso chirurgo estetico viene trovato assassinato con due delle sue migliori assistenti. La sua è una professione delicata e la sua lussuosa clinica promette agli ospiti assoluta riservatezza. Chi è il responsabile della sua morte?

A seguire altri omicidi, sospetti. Cosa sta succedendo alla città solitamente ai margini della cronaca nera?

La polizia inizia a indagare, tra mille difficoltà e incertezze. Viene interpellato come consulente esterno anche Alex Nero, personaggio singolare che ritroviamo con piacere.

Nel cuore di Alex una figlia che non vedrà mai crescere e Aiko, forse l’unica donna in grado di stargli accanto, che sembra sparita nel nulla. Nella mente, un’indagine che lo costringe a sospettare di chi gli sta intorno perché non può fidarsi di nessuno. Perché ogni sua parola potrebbe essere interpretata male, ogni ex collega potrebbe essere qualcun altro. Ogni azione potrebbe portare a conseguenze terribili.

Ogni protagonista di questo romanzo ha un volto unico, differente e particolare. Ognuno di loro ha un’ombra da portarsi appresso, impossibile da abbandonare.

La ragazza che chiedeva vendetta ha una trama dalle mille facce, dalle mille sfumature. È un palco che mette in scena una sorta di tragedia, dove il pubblico si trova a osservare gli attori da diversi punti di vista. Uno solo, infatti, non è abbastanza … Il romanzo è simile a un labirinto, dove si rimane intrappolati fino alla fine, convinti di aver trovato la via d’uscita. La storia poi, è completata da dettagli tecnici strettamente legati al caso poliziesco, utili per sfaldare la fibra di questo spesso tessuto.

Pierluigi Porazzi dimostra nuovamente la sua capacità di costruire un giallo completo, non dimenticando di portare il lettore in giro per la città di Udine e non scordando la sfera emotiva e sentimentale dei personaggi.

Questa è un’indagine a trecentosessanta gradi nel mondo dell’inganno legato alla vendetta e alla morte, al ricatto e alle bugie, come un cubo di Rubik da comporre e scomporre a fatica. Editing ottimo, scrittura accurata e precisa. Vi invito a leggerlo.