“Ciao Agnul. Come stai?”.

“Bene, tu?”.
“Sì anche io bene. Senti, volevo uno dei tuoi articoli… ma mi servirebbe nuovo, capisci? Quello del mese scorso era un po’ troppo… diciamo passatello per i miei gusti”, mi dice questo maniaco bavoso.
“Ho quello che fa per te. Quanti te ne servono?”, rispondo.
“Un paio, ok? Ma davvero ce la fai a procurarmeli nuovi?”
“Ti ho detto non preoccuparti, ci vediamo tra un paio d’ore a casa tua, va bene? O te li porto nella tua villetta vicino a Gemona?”
“Va bene a Gemona, Agnul… ma scusa, hai detto due ore? Ci metti poco stavolta”.
“Sì, ho avuto la soffiata giusta. Ti porto un paio di moldavi morti da poco. Nessuno ne sentirà la mancanza”.
“Ottimo Agnul. A tra poco allora”.

Dieci minuti dopo, sono sulla strada per la baracca. Vado a prendere i due gemelli. Finalmente ho ripreso il giro come si deve e posso soddisfare i miei clienti. Io sono un lavoratore atipico e fornisco solo roba atipica di prima scelta. Non sono come quelli lì che si lamentano e fanno gli scioperi alla televisione.