Machete Kills è Rodriguez al 120%, pura follia fatta cinema, puro divertimento in 107 minuti!

Il problema fondamentale del primo Machete era il suo dover fare attenzione, ragionando all’inverso, al finto trailer che lo originava e quindi a dover colmare i vuoti inserendo le scene del celebre fake trailer visto in Planet Terror in maniera più sensata possibile, seguendo un filo tutto sommato logico e costruendo una trama. Una scommessa vinta per carità, ma che, nonostante la pur buona dose di follia della prima pellicola, tratteneva Rodriguez e i suoi dallo spingere il pedale a tavoletta. Adesso che approda nelle sale di mezzo mondo il secondo capitolo, finalmente questo problema non si pone più.

Machete Kills

Regista e attori sono totalmente a briglia sciolta e quello che vedrete durante questo film è tra le cose più genuinamente fuori di testa che vi sia mai capitato di vedere.

Anche perché il film si apre con il finto trailer della annunciata (ma dipende chiaramente da come andrà questa seconda avventura) terza parte della saga, Machete Kills Again …IN SPACE! Sì perché man mano che la trama si dipana quello che sembra solo un finto trailer divertente e divertito, surreale e scombinato si fa realtà e, anzi, non vedrete l’ora di sapere come continua l’intera vicenda!

Dopo il finto trailer si torna subito in territori familiari: l’ambientazione south of the border, polverosa e giallognola, che gronda sudore, calore e polvere da sparo a ogni fotogramma, l’estetica tanto cara a Rodriguez investe lo spettatore mentre Machete e Sartana (perché non so se lo ricordavate ma il personaggio di Jessica Alba si chiama così) combattono il cartello della droga.

Machete Kills

Sembra la solita solfa, assomiglia pure troppo al primo film, ma la sensazione dura giusto una manciata di minuti, in quello che è il classico prologo-minifilm alla Rodriguez pre-titoli di testa. Poi il film prende una piega totalmente diversa e la trama diventa una variabile impazzita.

Intendiamoci: è una cazzata col botto! Ma che botto! E’ il genere di cazzata prima di tutto voluta e cercata fortemente da tutti i partecipanti, secondo poi messa in piedi con rinnovata maestria da un regista tecnicamente sempre più padrone dei propri mezzi (una piccola critica però gli va mossa: ok, questi film li sai fare, e bene, anche a occhi chiusi. Vogliamo passare a un livello successivo?) capace ogni volta di rinnovare il miracolo del basso costo e massima resa e lo spirito indipendente, da guerrilla del suo primo mitico film El Mariachi, ovviamente su scala 1 a 1000.

Il vero valore del film infatti sta proprio nella magnificenza tecnica profusa da Rodriguez, nel suo saper valorizzare ogni ambiente, ogni oggetto, ogni effetto, ma soprattutto ogni attore. Come ha scritto Empire il regista texano è ormai una sorta di Woody Allen Grindhouse, capace di attrarre ad ogni progetto nomi altisonanti e di mettere insieme un cast senza pari, al di là di ogni steccato e etichetta e all’insegna della contaminazione più sfrenata. Pensate di aver visto tutto dopo aver visto Steven Seagal, Lyndsay Lohan e Robert De Niro nello stesso film? Credetemi, il cast del primo film era niente al confronto!

Machete Kills

Ogni personaggio è talmente bigger than life che meriterebbe un film a parte e un po’ la troppa carne al fuoco penalizza alcuni dei caratteri, ma il divertimento è assicurato.

Mel Gibson, al primo ruolo da cattivo tout court, è grandioso nel caratterizzare con poche, sapienti pennellate il suo psicopatico uscito dritto dritto da Moonraker, fissato con Star Wars, capace di vedere il futuro in seguito a un incidente e col pallino della vita nello spazio, la clonazione eccetera. Dopo anni di ostracismo il suo sguardo da pazzo trova qui terreno fertile. Al suo fianco, gorilla indistruttibile, troviamo Marko Zaror praticamente nei panni di sé stesso, atleta di taekwondo e kick-boxing dall’età di sei anni e stuntman prima ancora che attore.

Charlie Sheen, che nei credits usa per la prima volta il suo vero nome Carlos Estevez è il “presidente dei fottuti Stati Uniti” e siccome siamo in un film di Machete, il presidente fuma, beve, va a letto con tre donne contemporaneamente e legalizza la marijuana nella gran parte degli Usa! Oltre a salvare il culo a Machete stesso e farlo cittadino americano per potergli chiedere di ricambiare il favore.

Demian Bichir potrebbe essere per il grande pubblico, specie italiano, la vera sorpresa del film. Apprezzato in varie pellicole tra cui il dittico sul Che firmato da Soderbergh, e di recente nella serie tv Fx The Bridge, l’attore è quello con il personaggio più sviluppato e che appare forse più a lungo oltre al protagonista. Un cattivo che forse non lo è, tormentato da uno sdoppiamento della personalità che lo rende ora un feroce leader del cartello, ora un capopopolo in testa alla rivolta, ma forse come Machete imparerà a sue spese nella sua testa c’è anche altro…

Machete Kills

William Sadler, bellissima faccia e grande caratterista, che torna a lavorare con Rodriguez a distanza di anni da Roadracers, impersona il classico sceriffo texano che vorrebbe impiccare tutti più in alto, ma che si ritrova suo malgrado in un gioco più grande di lui. A lui Rodriguez affida un paio di bei monologhi, e Sadler è un più che degno sostituto dello sceriffo McGraw di Michael Parks che ti aspetteresti di veder sbucare da un momento all’altro…

Poi c’è la trovata più azzeccata del film, quella che vorresti davvero che Rodriguez riutilizzasse altrove dandole più spazio, un personaggio del quale non svelo niente se non che è interpretato nell’arco del film da Walton Goggins (uno degli attori più sorprendenti degli ultimi anni), Cuba Gooding Jr. (bello vederlo per una volta fuori dai soliti straight-to-video), Lady Gaga (tutto sommato più che convincente alla sua prima prova cinematografica) e Antonio Banderas (gradito ritorno nella scuderia per lui)!

Vogliamo parlare delle signore? Rodriguez gioca sporchissimo e schiera Amber Heard, Alexa Vega, Vanessa Hudgens, Sofia Vergara, Michelle Rodriguez, Electra e Elise Avellan e nemmeno le ricordo tutte…

Ognuna ha il suo bel daffare, Michelle Rodriguez e le gemelle Avellan riprendono i ruoli del primo film con rinnovato furore, la Heard è il contatto di Machete, nonché miss San Antonio (ma anche qui, niente è quel che sembra), Alexa Vega -mioddio!!- La ex ragazzina di Spy Kids è cresciuta, è cambiata, per dirla con l’Hartigan di Sin City e le armi più esplosive che sfoggia nel film sono quelle che ha addosso di natura!

Machete Kills

Ma la parte della leonessa la fa Sofia Vergara che si diverte a fare la pazza mangia uomini, la entreneuse Desdemona, alla quale Rodriguez affida l’ultima delle sue diavolerie, un reggiseno double d (per forza trattandosi della Vergara) al piombo, col quale smitragliare per bene Machete a ogni incontro-scontro, ma anche un gadget vecchio che viene dritto dritto (no pun intended) da Desperado e Dal Tramonto all’alba.

Sempre a proposito di donne dei suo film c’è anche un piccolo divertente e brutale cammeo per una delle sorelle del regista, Patricia Vonne, musicista sopraffina, nei panni di una ignara turista.

Quanto a Danny Trejo, che altro si può dire di lui? Nonostante il cast immenso, senza di lui un film del genere non si potrebbe nemmeno pensare. Senza quella faccia di cuoio, rocciosa che potresti farci free-climbing sopra, senza la sua presenza e il suo carisma… Ecco lui è uno che ha quasi settant’anni (si avete letto bene, 70 anni, li fa l’anno prossimo) ma la voce nel trailer ti dice che è come l’FBI, la CIA e la DEA messe insieme e tu ci credi. E non tiratemi fuori la storia dell’unica espressione, primo perché un’icona è un qualcosa di ben diverso da un attore, secondo perché non me ne frega niente, terzo perché basta vederlo in qualsiasi intervista o sentire cosa dicono di lui per sapere che è lontanissimo dai suoi personaggi ed è una persona dolcissima invece che ha fatto tesoro dei suoi tormentati anni giovanili. Tanto basta per me a renderlo un attore con tutti i crismi ai miei occhi e godere del suo messicano incazzoso e vendicativo che squarta e sbudella a più non posso, si esprime a frasi smozzicate ma riesce a cavar fuori un’arma letale da ogni cosa nemmeno fosse un MacGyver sanguinario!

Aggiungiamo anche che come lo riprende e lo valorizza Rodriguez, non lo ha mai fatto nessuno ed è una vera festa vederlo in azione.

Insomma, senza svelarvi nulla per non togliervi il piacere di gustarvi il ritmo di una trovata o un colpo di scena al secondo, vi basti sapere che di ciò che serve in un film del genere, in Machete Kills c’è tutto: bullets, bombs, blades, babes!

Il film però non ha una vera e propria fine, siete avvisati. O meglio sì e no… molto di ciò che si vede qui ha una conclusione ma la sfida rimane aperta e il campo di battaglia la prossima volta sarà vastissimo, perché bisogna andare a stanare Voz (Gibson) nello spazio profondo! E Rodriguez lo ricorda di nuovo con altre immagine dal finto trailer di Machete Kills Again …IN SPACE!

E fa benissimo a ricordarcelo perché per la precedente ora e quaranta il trailer iniziale lo abbiamo quasi scordato, nonostante la trama del film viaggi in quella direzione, e mentre seguivamo le peripezie del nostro eroe ci chiedevamo “sarà possibile fare qualcosa di più violento, sciocco, folle, imbarazzante, casinaro, politicamente scorretto, divertente e senza senso di questo?”

Vedendo il –per ora- finto trailer del prossimo la risposta è sì.

E allora, caro fottuto pazzo Rodriguez, consideraci a bordo già da ora!

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