Morte sospetta di Tim Weaver è un thriller interessante, anche se forse l’autore ha voluto mettere un po’ troppa carne al fuoco

morte-sospetta-recensione-sugarpulpTitolo: Morte Sospetta
Autore: Tim Weaver
Editore: Fanucci/Time Crime
PP: 425
Prezzo: cartaceo 12 euro | ebook 6,99 euro

Un romanzo difficile, non c’è che dire. Una recensione nel corso della quale sarò molto combattuto perché non saprò se definirlo un gran thriller o una porcata pazzesca.

Il protagonista è un ex reporter, vedovo da poco, che decide di ritrovare se stesso nella ricerca degli altri.

Una sua conoscente di vecchia data lo incarica di indagare sul proprio figlio: questi, scomparso cinque anni prima, viene ritrovato vittima di un incidente stradale.

Il corpo è semi carbonizzato, identificabile solo dal calco dei denti. La madre, però, sostiene di averlo visto di nuovo in giro.

David, l’ex reporter, avvierà un’indagine complicata, come solo un’inchiesta giornalistica scomoda può essere, cercando di portare della luce in una storia di sole ombre.

Il romanzo scorre, su questo non c’è dubbio. Ma l’indagine assume delle sfumature assolutamente poco verosimili. Ed i colpi di scena, potenti, spesso non stanno in piedi.

Diciamo che, a mio modestissimo parere, Waver ci mette un po’ troppa roba, in questo romanzo. Una grigliata mista di carne e pesce che finisce con lo stancare un po’.

Però per chi amasse le storie con retroscena davvero torbidi, al limite del complotto, la cosa può funzionare alla grande.

Piano piano si scende in un pozzo buio e molto fondo, e la sensazione di soffocamento e di disperazione diventa palpabile.

Bella l’ambientazione a cavallo tra Londra e la costa inglese, tra vecchie fattorie e palazzoni di vetro scintillante. Ben caratterizzati davvero tutti i personaggi, da questo punto di vista Weaver non lascia nulla di incompiuto. E, come dicevo, storia che si legge piuttosto velocemente.

Ma… ecco, questo “ma” continua a rimbalzarmi nel cervello (evitiamo facili umorismi sulla cosa…).

Insomma, un libro che consiglierei… ma anche no. Dipende dai gusti: se siete dell’avviso che accanto a noi si muovano organizzazioni occulte, eserciti sotterranei o forze nascoste, allora è romanzo che divorerete e vi terrà incollati fino alla penultima pagina. Non all’ultima.

Perché colpo di scena su colpo di scena… ecco, finisce che la cosa sta in piedi fin lì.

3 barbabietole su 5