Una cascata di diamanti è l’ultimo film “ufficiale” di 007 con Sean Connery, tornato ad interpretare il ruolo di Bond dopo la breve parentesi di George Lazenby.

I Territori Noir di 007: Una cascata di diamanti (7 di 23)Una cascata di diamanti è un film solo parzialmente riuscito: Connery iniziava ad essere vecchio e la cosa si nota, per non parlare del fatto che aveva ormai deciso di rinunciare a vestire i panni dell’agente segreto meno segreto del mondo e, probabilmente, recitò con meno passione del solito.

Rispetto ai precedenti film di 007 il fascino di Una cascata di diamanti non sta tanto nella potenza visiva, nella storia o nel film nel suo insieme, ma nei suoi dettagli, come la strepitosa coppia di killer gay o la meravigliosa Tiffany Case, una delle Bond-girl più femminili e sensuali di sempre.

Per quanto riguarda le location si va dalla solita Londra all’insolita Amsterdam (del resto se si parla di Diamanti…), per fermarsi negli Stati Uniti, soprattutto a Las Vegas. L’ambientazione “desertica” del Nevada secondo me è il vero limite del film, che rispetto ai classici del franchise Bond perde molto in esotismo.

Un film dall’immaginario debole, mi verrebbe da dire (da segnalare anche un po’ di Chicago e Palm Springs).

Le location rispecchiano alla perfezione il tono del film che è molto violento, duro, con questi boss malavitosi un po’ troppo finti (siamo nel 1971: l’anno dopo uscirà al cinema Il Padrino e niente sarà come prima), con il sole del Nevada che ti soffoca, l’angoscia del cemente made in USA che annega l’orizzonte e con la polvere del deserto che ti secca la gola.

In questo film c’è un forte componente grottesca, c’è molto bizarre; i film di 007 sono sempre stati un interessante specchio della società e anche Una cascata di diamanti non fa eccezione: siamo nel ’71 e anche James Bond vive un momento di transizione che lo porterà di lì a poco ad aprire la Silver Age di Bond, e cioè quella di Roger Moore.

I Territori Noir di 007: Una cascata di diamanti (7 di 23)

Con Una cascata di diamanti si chiude dunque la Golden Age bondiana: Sean Connery tornerà ancora a vestire i panni di Bond in Mai dire mai, ma sarà un ritorno piuttosto loffio (se si esclude Kim Basinger) e che non aggiungerà nulla al mito di 007.

Per quanto riguarda Una cascata di diamanti infine impossibile non segnalare la splendida la colonna sonora, con uno dei pezzi più poetici e meglio riusciti di tutta la serie di Bond.

007 The Diamonds Are Forever – Theme Song

Agente 007 – Una cascata di diamanti: un estratto

Leggi tutti gli articoli della serie “I Territori Noir di 007″:

Licenza di uccidere (1 di 23)

Dalla Russia con amore (2 di 23)

Goldfinger (3 di 23)

Thunderball – Operazione Tuono (4 di 23)

Si vive solo due volte (5 di 23)

Al servizio segreto di Sua Maestà (6 di 23)