Da Cielo Drive a Waverly Drive, un po’ di dark tourism nella città degli angeli sulle tracce di Charles Manson e della Family.

Los Angeles vuol dire anche Charles Manson, come sa bene Quentin Tarantino che in “C’era un volta in America”, il suo ultimo film con Leonardo Di Caprio e Brad Pitt, ricorda a suo modo Sharon Tate e i giorni drammatici delle stragi compiute dai seguaci della Family.

Charles Manson, l’assassino del sogno della Love Generation

Sulla scia dell’ultimo film di Tarantino, in questi giorni ho voluto ripercorrere insieme a Jacopo Pezzan le tappe che hanno segnato l’estate di sangue del 1969, quando i membri della Family hanno distrutto le utopie di un’intera generazione trasformando il sogno della Love Generation in un incubo senza fine.

Le stragi e poi il folle processo che ne seguì, che divenne ben presto un enorme caso mediatico, ebbero un impatto senza precedenti per la società americana.

Un impatto che peraltro si è sentito tantissimo nella cultura pop contemporanea che ha subito pesantemente il fascino perverso di Charles Manson e della Family. Un fascino che ancora aleggia in maniera quasi impalpabile sulla città degli angeli.

10050 Cielo Drive

Cielo Drive è una delle tante strade tortuose che si snodano lungo il Benedict Canyon a Bel Air, in una delle zone più esclusive di Los Angeles.

E proprio al 10050 di Cielo Drive si trovava la villa di Roman Polanski e Sharon Tate, teatro di una delle più raccapriccianti stragi della storia americana.

Per evitare il pellegrinaggio dei tanti fan di Charles Manson e della Family nel corso degli anni è stato cambiato l’indirizzo della villa, quindi se volete arrivare al posto giusto dovrete impostare il vostro navigatore sul  10066 Cielo Drive.

Una volta raggiunto l’indirizzo però ecco l’amara sorpresa: la villa è totalmente inaccessibile dato che l’unico modo per raggiungerla è una strada privata. E, da queste parti, strada privata vuol dire davvero privata: ovvero se provate ad entrare nel giro di 5 minuti arriva la cavalleria a ripulire la zona.

Del resto per i milionari che vivono qui in collina non dev’essere il massimo avere orde di seguaci o di curiosi che fanno la spola avanti e indietro.

Quindi se siete a Los Angeles e volete fare un po’ di dark tourism a Cielo Drive lasciate perdere, dovrete accontentarvi delle foto disponibili online.

Oppure potete provare ad entrare nella stradina privata che porta alla villa a vostro rischio e pericolo, potrebbe essere un test interessante per vedere se la polizia di Los Angeles è davvero solerte e attiva. In ogni caso la villa originaria è stata completamente distrutta e al suo posto ne è stata costruita una nuova a metà degli anni ’90.

Tutto ciò che resta è la porta d’ingresso che, a quanto pare, è stata conservata da Trent Reznor, l’ultimo proprietario dell’originale villa di Roman Polanski (che venne usata anche per registrare un album dei Nine Inch Nail tra l’altro).

Pare che anche un tipino cupo come Reznor alla fine non riuscisse a sopportare il peso oscuro dei fatti avvenuti nell’estate del ’69.

Per questo motivo vendette la villa e, i nuovi proprietari, decisero di raderla al suolo e di ricostruirne una nuova.

3361 WAVERLY DRIVE

Diverso il caso della villa in cui vivevano Leno e Rosemary Labianca, al 3361 di Waverly Drive (più o meno dalle parti del Greek Theater, non distante da West Hollywood).

La villa in cui i Labianca vennero massacrati è sulla strada ed è più o meno accessibile, anche se da quanto abbiamo visto stamattina sembra in condizioni di semi-abbandono.

È possibile parcheggiare tranquillamente in Waverly Drive e fermarsi a dare un’occhiata all’ex casa dei coniugi Labianca che, a parte il grande cancello che sbarra l’ingresso, non sembra essere molto cambiati in questi anni.

Il quartiere, per quanto non esclusivo come le colline di Bel Air in cui si trova l’ex villa di Roman Polanski, è ancora un quartiere di lusso come si può vedere dal Ferrarino nero parcheggiato nella strada che da Waverly Drive scende verso Sunset Boulevard.

Siamo infatti a pochi chilometri da West Hollywood, uno dei quartieri più in di Los Angeles.

Los Angels ha davvero dimenticato Charles Manson?

Va detto che in entrambe le due location dell’orrore non esiste una targa che commemori le vittime della Family, né un qualsiasi segnale o ricordo di quelle stragi.

Del resto l’America sta cercando di dimenticare, o forse sarebbe più corretto dire rimuovere, il pesante fardello di Charles Manson e della Family.

Niente di più facile poi in una città senza memoria come Los Angeles, una città che nonostante tutto resta l’ultima frontiera e in cui si pensa soltanto a guardare avanti.

Eppure sono passati 50 anni e ancora riusciamo a dimenticare quei giorni di follia: non è bastato seppellire Manson in prigione per cinquant’anni per far sì che l’America si risvegliasse da quell’incubo di sangue.

Anche perché all’epoca non vennero identificati tutti gli appartenenti della Family che, nel corso degli anni, hanno continuato in molti casi a vivere indisturbati in California. Alcuni sono rimasti attivisti della causa del loro vecchio guru, altri sono semplicemente spariti.

Creo che per chiudere definitivamente il conto con Charles Manson l’America dovrebbe prima fare i conti con se stessa, ma come potete immaginare non si tratta certo di un’operazione semplicissima.

Solo così potrebbe capire e infine rimuovere una storia che ancora oggi sembra incomprensibile, ma che invece rappresenta il più oscuro dark side del Sogno Americano.