ACAB, All Cops Are Bastards di Carlo Bonini, la recensione di Fulvio Luna Romero per Sugarpulp MAGAZINE.

978880619469GRATitolo: ACAB – All Cops Are Bastards
Autore: Carlo Bonini
Editore: Einaudi
Prezzo: 16,50 euro

Se ci si aspetta un libro contro la Polizia, se ne esce delusi. Se ci si aspetta un libro su poliziotti senza macchia e senza paura, se ne esce delusi.

È una storia molto particolare, ma molto dura. A cavallo tra il romanzo e il reportage di fatti di cronaca, attraverso 5 anni di violenza indiscriminata e gratuita, ci offre uno spaccato dell’Italia che alle volte preferiremmo non vedere.

Una vicenda scritta da due punti di vista: da chi la divisa la indossa, da chi la divisa la odia.

Si parte dal G8 di Genova, dai processi. Dal disonore di chi ha sporcato una bandiera, alla confessione letta come un tradimento della squadra.

Dal picchiare duro chi fa il proprio mestiere, al cercare di seppellire le proprie malefatte dietro un singolo delirante episodio.

Solo il primo capitolo basterebbe a mettere le cose in chiaro: ci sono leggi che noi comuni mortali non possiamo capire.

Io le curve degli stadi le ho bazzicate un po’. Abbastanza a dire il vero. Spesso ho avuto paura, altrettanto spesso sono stato caricato da branco che influenza anche le menti più forti. Ma qui, Bonini, ci racconta in profondità i codici che stanno alla base della violenza di gruppo, le regole tacite, le vendette.

Lasciato alle spalle il G8, questo viaggio corre veloce fino alla morte di Gabirele Sandri, e a tutto il caos che ne nacque la sera stessa, con gli assalti deliberati alle forze dell’ordine e al palazzo del CONI.

Una storia di pazzia che, però, offre una dinamica di lettura a suo modo schifosamente affascinante: il gruppo.

Il gruppo indossa la divisa, il casco. Per il gruppo si morirebbe.

Il gruppo indossa cappuccio e sciarpa, brandisce coltelli. Per il gruppo si morirebbe.

Due fenomeni opposti a confronto, uno dalla parte del bene e uno dalla parte del male (su chi occupi una e l’altra sponda, francamente, credo non sia nemmeno il caso di discutere), ma guidati da una forza di coesione incredibile, dove nessuno viene mai lasciato indietro.

Un libro che, secondo me, va assolutamente letto. Sia perché ci riporta alla mente episodi che in molti hanno dimenticato (o voluto dimenticare). Sia perché aiuterebbe tante persone a capire che dietro lo scudo quadro o lo scudo tondo, dietro la visiera coperta di uova e sputi, sotto il casco colpito dai sampietrini, ci sono uomini e donne normali.

Non psicopatici, non supereroi. Persone normali che sudano, hanno paura, a volte piangono.

4 barbabietole su 5