Alta tensione è l’ennesimo, sentito omaggio allo splatter e agli slasher USA anni 70.

Un film arrivato sulla scia dei vari, ottimi Non aprite quella porta (2003) di Marcus Nispel, La casa dei 1000 corpi di Rob Zombie, senza dimenticare l’apprezzabile La maschera di cera di Jaume ColletSerra.

Tutti segni inequivocabili che uno dei settori più scomodi e integralisti dell’horror è tornato alla grande. O forse non se ne è mai andato davvero.

Alta tensione

La differenza del film – prodotto da Luc Besson – del francese Alexandre Aja rispetto ai modelli americani sta nel fatto che qui, non concependo – non potendo farlo – questo tipo di prodotti in modo diverso, si fa terribilmente sul serio. Evitando ogni possibile compromesso.

Alta tensione, scritto da Aja col sodale Grégory Levasseur, premiato al Festival del cinema fantastico di Sitges del 2003, non è, infatti, pellicola per tutti. E’ un film duro e violento, con scene di notevole, scioccante crudezza, per il quale, per una volta, le definizioni “disturbante” ed “estremo” non sono utilizzate a sproposito. Anzi.

Con un killer, magnificamente interpretato da Philippe Nahon, che si divora in un colpo solo i vari Freddy Krueger, Jason Voorhees, Michael Myers, etc., il lavoro di Aja rifiuta fin dall’inizio la dinamica della messa in scena tipica dell’horror per teenager. Quello scelto è invece un approccio brutale e crudele, raramente presente nelle opere dei registi statunitensi, e comunque mai in maniera così radicale, che porta lo spettatore nel cuore di un incubo allucinante che termina solo con lo scorrere dei titoli di coda.

Alta tensione

La tecnica di ripresa di Aja è magistrale – il terrore non era così totale e palpabile dai tempi del primo Dario Argento – e il regista – prontamente catturato da Wes Craven per dirigere il remake del suo Le colline hanno gli occhi – , coadiuvato anche dalle belle prove delle sue protagoniste Cecile De France e Maiwenn Le Besco, realizza senza dubbio un memorabile gioiello all’interno del difficile (se fatto come si deve), viscerale sottogenere degli slasher movies.

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