Animali fantastici: i segreti di una grande scrittrice. Riflessioni e colloqui sull’ultimo film tratto dal Wizarding World di J. K. Rowling
A metà aprile c’è stata l’occasione di visionare l’ultima pellicola della saga di Animali fantastici, terzo capitolo della saga, antefatto di Harry Potter; I segreti di Silente è il sottotitolo, che chiaramente allude all’interessante passato dell’universalmente noto personaggio della serie, Albus Silente, alla fine del secolo scorso preside della scuola di Hogwarts.
A ottobre 2022 è stata provvisoriamente fissata l’uscita in home video, sicuramente da recuperare, e in estate quella della sceneggiatura originale, edita da Salani, sempre ottima occasione per leggere le trame degli animali fantastici su carta, come gli Harry Potter dei tempi che furono.
Chi è Albus Percival Wulfric Brian Silente
Silente è stato interpretato al cinema, prima di Jude Law, da Richard Harris (scomparso agli inizi degli anni Duemila) e da Michael Gambon; ad avviso di scrive, Gambon, a partire dal terzo episodio di H. P., dona tutta la sua esperienza teatrale inglese (come tale: molto sottile) a un ruolo che su carta potrebbe essere definito come fiabesco.
Il nuovo (si fa per dire, essendo attore dalla grande esperienza) Law si pone a mezza via tra Harris e Gambon, nel senso che interpreta un personaggio lieve, ma chiaramente distratto, a volte inquietante, corretto fino alla fine; un grande carattere, dunque, degno di menzione nella migliore letteratura.
Dialogo con Rebecca Ciavari
Commentiamo il film nella sua interezza con Rebecca Ciavari, autrice di saggi e racconti; che ne pensi di questo ultimo capitolo in ordine di uscita?
È un film per ragazzi, ma dotato di una notevole gravitas. Alcune scene vengono in evidenza: quella, ad esempio, in cui compare nuovamente l’oggetto magico del Deluminatore. Silente affronta Credence / Aurelius (Ezra Miller) in un duello non mortale, in cui si alternano il sotto e il sopra, la luce e l’ombra. Questo mi fa venire alla mente che Silente è sempre stato un personaggio attiguo alla morte e al fato. Dapprima perché etereo, e poi perché è colui che mette in contatto Harry con alcune dolorose verità. A ben pensarci, lui, Harry Potter e Tom Riddle / Voldemort sono lontanamente imparentati, dal momento che la storia dei tre fratelli li riguarda da vicino; basta leggere il settimo volume della precedente saga, oppure Le fiabe di Beda il bardo.
La saga di Animali fantastici, nel mondo della Rowling, è la prima ad avere un importante sottotesto storico, essendo ambientata tra i due conflitti mondiali.
Sì, il rimando alle dittature, al nazismo e ai pericoli di demagogia e populismo è fortemente presente, ma di fatto lo era anche nella saga di Harry, benché più velato. Gellert Grindelwald, con la sua agenda del tutto personale e deviata, è un approfittatore, un dandy carismatico che pensa ai suoi egoistici fini, un idealista del tutto sui generis.
È anche un uomo senza volto, dal momento che è interpretato da tre attori diversi (Colin Farrell, Johnny Depp, Mads Mikkelsen). È possibile che lui stesso abbia stretto un patto di non belligeranza con Silente non per amicizia, ma per timore: il timore di affrontarlo. Del resto, uno degli aspetti più affascinanti della mitologia della serie consiste nel fatto che Silente è un duellante imbattibile: i più potenti antagonisti lo temono molto (Grindelwald, Voldemort, ecc.). Loro possono contare sul fatto che non è un assassino, al contrario loro, ma di fatto non hanno alcuna chance contro di lui.
Esatto. Del resto, Silente e Grindelwald hanno condiviso ideali e una forte amicizia cameratesca, o almeno questo ho desunto dalla loro alchimia. Sarebbero stati utili dei veri e propri flashback, in luogo del racconto narrato dai personaggi nella locanda di Aberforth.
Senz’altro; la loro alchimia è tipica dei rapporti che possono cementificarsi nei college inglesi d’altri tempi. Così l’ho intesa anche io, dal momento che di fatto Silente è uno studioso casto e distaccato, come anche i suoi colleghi di Hogwarts. A te Credence non ricorda un possibile affine di Piton?
Nell’estetica decisamente sì. Vedremo i prossimi sviluppi, se ve ne saranno. Le due saghe si stanno decisamente ricongiungendo l’una con l’altra.