Gli annientatori, la recensione di Pierluigi Porazzi del nuovo strepitoso romanzo di Gianluca Morozzi pubblicato da TEA.
Titolo: Gli Annientatori
Autore: Gianluca Morozzi
Pagine: 200
Prezzo: 13 euro
Editore: TEA
“Gianluca Morozzi possiede una disinvoltura stilistica innata”, ha scritto Sergio Pent. E in effetti, Gianluca passa da un genere letterario all’altro senza sbagliare mai un colpo. Anche con il nuovo romanzo, Gli Annientatori (bellissima e inquietante la copertina di Stefano Bonazzi), lo scrittore bolognese costruisce un meccanismo perfetto, che porta a una conclusione sorprendente e inaspettata.
Già dalle prima righe, con un incipit folgorante (Questo è l’inferno: non sapere da quanto tempo sei all’inferno. Sono mesi o minuti che cammino in questo bosco desolato?… E anche l’inferno è preferibile agli Annientatori), il lettore è avvisato. Al protagonista, Giulio Maspero, che narra la vicenda in prima persona, accadrà qualcosa di terribile. Ma cosa? E come? E chi sono questi misteriosi Annientatori?
Giulio è uno scrittore in crisi; deve risollevare la sua carriera con un nuovo romanzo, che, ne è sicuro, diventerà una grande storia. Ma, nella torrida estate bolognese, si ritrova senza casa e senza soldi. Così, quando l’eccentrico disegnatore di fumetti Mauro Britos gli offre di trasferirsi nel suo appartamento per innaffiare le piante, a costo zero, Giulio non ci pensa due volte: finalmente potrà avere un posto tranquillo in cui scrivere, in una zona periferica della città, un condominio accanto al fiume Reno.
Appena si trasferisce a casa di Britos, Giulio inizia a conoscere gli altri condomini, tutti appartenenti alla stessa famiglia, i Malavolta, e tutti, chi più chi meno, alquanto bizzarri. Succederanno tante cose, da questo momento, fino allo sconvolgente e imprevedibile finale, che non potrà che sorprendere qualsiasi lettore, anche il più smaliziato.
Gianluca Morozzi torna nelle librerie con un nuovo romanzo, e ancora una volta fa centro.