The Blacklist. Ritratto di Raymond “Red” Reddington (un grande James Spader) a cura di Danilo Villani per Sugarpulp MAGAZINE.
Il protagonista di The Blacklist un ufficiale superiore della Marina degli Stati Uniti. Primo in ogni corso, status di carriera impeccabile, impiegato in attività di counter intelligence e destinato all’inevitabile grado di ammiraglio. Durante le feste natalizie del 1990 scompare nel nulla, letteralmente, per poi riapparire ma solo in documenti riservati, in svariate parti del globo: Pakistan, Marocco, Cina.
Dai documenti si deduce che, messi a frutto l’addestramento, le attività e soprattutto la conoscenza di particolari informazioni, ha allestito un network dove agisce in qualità di mediatore a favore di organizzazioni criminali e non, traendone immenso profitto. Un personaggio del genere entra di diritto nella FBI Top Ten Most Wanted List e non solo poichè è oggetto di “attenzioni” da parte di tutte le agenzie e servizi segreti mondiali.
Il suono nome è Raymond Red Reddington, soprannominato “Il Concierge del Crimine”.
La storia
Intorno al 2012 si presenta alla sede centrale dell’FBI a Washington esibendo il suo autentico passaporto e chiedendo di essere ricevuto dal vice direttore operazioni. Superato lo sconcerto, gli agenti federali allestiscono una task force domandandosi perché un super ricercato quale è Reddington si presenti con assoluta nonchalance. Come da prassi consolidata, Red propone un accordo: la sua piena collaborazione per la cattura ,o l’eliminazione, dei nominativi componenti la Blacklist, compendio dei peggiori criminali globali purché venga affiancato da Elizabeth Keen, un’agente federale rookie con ruolo di profiler…
Personaggio affascinante e misterioso a un tempo questo Reddington. Bon vivant, ama la buona tavola e le belle donne. Indossa abiti di alta sartoria e fa sfoggio di cappelli stile lobbia che danno un tocco particolare al suo outfit. Si altera raramente, anzi il più delle volte provvede a eliminare, con la fidata Colt 45, i suoi nemici con un bel sorriso. Dotato di risorse finanziarie pressoché illimitate, si avvale di collaboratori con i quali ha instaurato un rapporto di rispetto e di fiducia nonostante le ingenti quantità di denaro con le quali vengono retribuiti.
L’interprete: James Spader
Userò la forma personale per scrivere di James Spader, un attore di cui ho sentito, e molto, la mancanza prima della serie che lo sta rilanciando alla grande. Il primo vero ricordo di lui come attore risale al 1987 in Less than zero, dove interpreta un pusher che tormenta un giovanissimo Robert Downey Jr. per un debito di 50.000 dollari.
Lo ritrovo due anni più tardi nel cult di Soderbergh Sesso bugie e videotape ma durante i ’90 del XX secolo lo apprezzo dapprima come egittologo nel fantascientifico Stargate per poi ritrovarlo da vizioso (unitamente a una splendida Deborah Kara Unger) in Crash di Cronenberg, racconto quasi metafisico dove il sesso si mescola con i motori e il sangue.
Le successive produzioni dove Spader è stato coinvolto, non hanno lasciato segni tangibili se su eccettua Secretary del 2002, film imperniato sulla dominazione mentale e fisica che si riallaccia, in qualche modo, con i temi di Crash e dove Spader si trova perfettamente in sintonia con il contesto.
Oggi è tornato. Cambiato nell’aspetto (evidenti problemi tricologici e tendenza a una certa pinguedine) ma potenziato nel fascino e nell’appeal. Uno dei pochi a non ricorrere a artifizi estetico-chirurgici ma capace di accettare l’incipiènza del tempo e sfruttarla appieno come nell’interpretazione di Reddington. Misurata, mai fuori dalle righe, assolutamente lontana dagli archetipi yankees.
Quindi niente smargiassate, ma padronanza della situazione attoriale in puro stile british. D’altronde nella sua caratterizzazione e in specifici momenti sono riscontrabili temi e situazioni del più puro teatro shakespeariano.
Fascino, si diceva, e anche tanto. Al punto che sono sorti sui social networks gruppi di fans assolutamente addicted all’attore. Uno in particolare su Facebook: Tutte pazze per James Spader dove delle soavi rappresentanti del gentil sesso si sfidano a singolar tenzone cercando e scovando qualsiasi notizia sul loro idolo.
Potenza della Blacklist.