È stato breve il nostro lungo viaggio, la recensione di Federica Belleri per Sugarpulp MAGAZINE del romanzo di di Elena Mearini.
Titolo: È stato breve il nostro lungo viaggio
Autore: Elena Mearini
Editore: Cairo Publishing
PP: 208
Lui ha cinquant’anni, è sposato e ha una bambina bellissima. Lui ha successo, è stimato e preso come esempio da tanti. È ciò che decide di essere, a seconda di chi si trova davanti.
Lui si chiama Cesare ed è un contenitore vuoto, così come la sua vita privata e professionale. Un contenitore di non-amore, di giornate da copertina, di bugie consolatorie, di frasi fatte. Cesare, l’uomo giusto al momento giusto, come nei migliori spot pubblicitari. Chi è veramente?
Forse una persona dall’equilibrio fragile, sempre pronta a difendere le sue mancanze. O forse una persona sola, in balia dei ricordi e dei vuoti affettivi. Chi gli ruota attorno?
Moglie, figlia, amante e chi ha una personalità ben definita, alla ricerca disperata di essere amato. Amato sul serio, considerato, guardato, ascoltato, percepito. Cesare non se ne rende conto. Cesare classifica tutti attraverso i suoi preconcetti, li usa e li getta, quando risultano inservibili.
Il protagonista combatte con la propria coscienza, contro il destino che gli sta scombinando le carte. Contro se stesso e la maschera che ha deciso di indossare. Lotta, cercando la falsa normalità che si è costruito, perché un evento imprevedibile lo costringe a rivedere se stesso.
Il titolo di questo romanzo evoca il tormento del passato, la verità ritrovata nei sogni, le domande su Dio, la condanna dell’anima. Dove tutto è breve, ma può durare in eterno.
Scrittura precisa, affilata, accurata. Perfetto l’editing. Decisamente noir, assolutamente consigliato. Buona lettura.