Il cacciatore, l’anteprima stampa della nuova fiction di Rai2 prodotta da Rai Fiction e Cross Productions liberamente ispirata al libro Il cacciatore di mafiosi di Alfonso Sabella.

Tutti conoscono Villa Borghese. Non tutti sanno che al suo interno c’è un viale intitolato a Alberto Sordi. Non tutti sanno che alla fine del viale c’è uno slargo che onora la memoria di Marcello Mastroianni. In Largo Marcello Mastroianni sorge la Casa del Cinema, esempio di amministrazione e gestione illuminata della città.

Un tempo chiamata Casina Delle Rose, abbandonata ad una inesorabile decadenza, è stata sottoposta a una totale ristrutturazione pur conservando le specifiche architettoniche della sua origine e, in breve tempo, è divenuta un punto di riferimento cittadino per tutte le attività legate alla settima arte.

Nella “magia” di questo sito ove ogni spazio è stato dedicato ai titani del cinema italiano, è stata presentata alla stampa la serie (l’uso del termine fiction è inviso alle maestranze) Il Cacciatore. Prodotta da Rai Fiction e da Cross Production, sarà trasmessa da RAI2 a partire dal 14 marzo.

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Tratta dal saggio autobiografico Il cacciatore di mafiosi scritto da Alfonso Sabella, magistrato appartenente al dream team di Giancarlo Caselli, lo sceneggiato racconta l’epopea del pool antimafia di Palermo all’indomani delle stragi del ’92 e del ’93 vista attraverso lo sguardo di Alfonso Barone, protagonista della serie interpretato da Francesco Montanari, giovane e motivatissimo magistrato che intraprenderà una vera crociata contro le organizzazioni mafiose sacrificando, oltre a se stesso, ogni affetto.

I primi due episodi della serie

Sono stati presentati alla stampa i primi due episodi. Sin dai primi fotogrammi, l’impressione è quella di assistere a qualcosa di nuovo: fotografia splendida, dialoghi serratissimi e veloci, anche nei momenti introspettivi, corredati da un linguaggio singolare e inedito rispetto agli schemi in uso e regia dinamica come il genere richiede.

Durante la conferenza stampa a seguire sono state poste in evidenza le caratteristiche principali della serie:

  • Eleonora Andreatta, responsabile di Rai Fiction, ha messo in luce il nuovo format della serie stessa indicando, quasi come un precedente, come tutte le tecniche di ripresa, di linguaggio, di fotografia, abbiano ricevuto più di un’approvazione e gradimento alla Berlinale 2018
  • Francesco Montanari, protagonista della serie, ha definito la stessa cool in una nuova accezione visto che lo spettatore assiste alla guerra tra Bene e Male senza le “zone grigie” tanto evocate nel genere. Per l’attore romano è cool, per una volta, parteggiare per il Bene.
  • E sempre in tema di buoni e cattivi, è singolare che questi ultimi appaiano con il loro nomi autentici quali Brusca, Bagarella, Messina Denaro mentre ai “nostri” sono stati attribuiti nomi di fantasia. Questo per rendere ancora più acuto il distacco tra le opposte fazioni.

Sugarpulp ha avuto l’occasione, durante il classico rito delle domande del pubblico, di chiedere al giudice Sabella se, seguendo la scia di più di un suo collega, intendesse proseguire con la produzione letteraria. Il magistrato ha risposto confermando di aver scritto un altro saggio Capitale Infetta imperniato sulla sua esperienza quale assessore alla legalità presso il Comune di Roma con delega al X municipio (Ostia n.d.r.) concludendo con una battuta

A confronto con i dieci mesi passati a Roma, Palermo mi appare come una passeggiata di salute…

Battuata che ha suscitato non poche ilarità tra i presenti, ma anche più di una riflessione.

Il cacciatore è un prodotto fuori dagli schemi, con idee innovative. Prevediamo la sua evoluzione a cult perché in fondo non è sempre Montalbano, non è sempre Schiavone.