Al via la 72esima edizione del Festival de Cannes. Sugarpulp è già sulla Croisette per raccontarvi tutto su un festival che parte già con qualche polemica.
E mentre si scaldano i motori per la partenza della 72°edizione del Festival del cinema di Cannes, appena steso il red carpet, tutti sui blocchi di partenza per vedere stasera il film di apertura l’horror di Jim Jarmusch, The dead don’t die, con Bill Murray, Adam Driver, Chloë Sevigny, Steve Buscemi, Selena Gomez, e pure Tom Waits, che promette sorprese, mentre in giro per la Croisette parte la corsa al selfie più spinto, ecco che puntuale arriva anche la polemica.
La polemica dei “quotidianisti”
Eh sì, nell’attesa dell’arrivo di Quentin Tarantino, che con il suo Once upon a time in Hollywood sarà a Cannes il 18 maggio, di Alain Delon che verrà finalmente omaggiato da Cannes, di Xavier Dolan, di Pedro Almodovar, di Sylvester Stallone e della sua masterclass, di Refn, ecc…. ecc…, in tutto questo pare proprio che la direzione del Festival non abbia più a cuore la posizione, di quelli che alcuni critici definiscono con un termine un po’ retro “i quotidianisti”.
Sì, per i giornali che vanno in edicola (che poi ormai sappiano tutti che ben pochi lettori vanno in edicola, e le edicole stanno chiudendo), la vita nel corso del festival non sarà per nulla facile, visto che per quei giornalisti non vi sarà alcuna possibilità di lavorare in tutta calma ai pezzi di presentazione e recensione dei film.
Ci saranno, infatti, proiezioni stampa pomeridiane, anticipate di un paio d’ore rispetto agli anni scorsi, che metteranno a dura prova quei collaboratori, essendo il pomeriggio il momento preciso in cui in genere i giornalisti scrivono le recensioni dei film visti la mattina per poi mandare al giornale, ai quotidiani, il pezzo nel pomeriggio, per l’uscita l’indomani, ma, ahi loro, proprio in quel momento partirà un’altra proiezione dei film in competition, mentre il giorno dopo ci saranno le conferenze stampe di quelle proiezioni; insomma per farla breve una scansione dei tempi che sacrifica vieppiù la gestione che fino ad ora era possibile per i quotidiani, e di certo non li favorisce, anzi li mette in seria crisi.
Perché una tale discrasia? Il danno maggiore lo sosterranno i collaboratori dei giornali che di giorno in giorno raccontano la rassegna, diverso è per il web che può uscire con recensioni, interviste, o pezzi di presentazione in qualunque momento della giornata, e pure più volte per coprire al meglio un evento.
Insomma per Cannes una scelta che, pur con una linea confusa, non pare tenere in grande considerazione il lavoro della critica, e soprattutto della carta stampata. Ai posteri l’ardua sentenza.