Sette cose di Melbourne che magari anche no… Ecco perché cercare casa a Melbourne può essere molto meno semplice di quanto si creda.
Cercare casa a Melbourne può rivelarsi meno semplice di quanto si creda. Io tendo a vedere il lato positivo di tutto, quindi non prendete questo post come qualcosa di focalizzato sui lati negativi di Melbourne.
Prendetelo, anzi, come qualcosa su cui ridere e da cui imparare, perché, credetemi, se mai dovrete cercare casa a Melbourne non vorrete trovarvi nella situazione in cui mi trovo io ora.
Hai messo il frigo nel trolley?
Una cosa che mi ha scioccata profondamente, quando sono finalmente entrata nella mia nuova casa, è che gli australiani si portano via il frigo quando traslocano.
Non scherzo.
Al di là del fatto che trovare un appartamento ammobiliato è un po’ come trovare un espresso (vero), trovare una cucina con il frigo è quasi come trovare una lasagna (vera). Quindi welcome in your new apartment senza frigo.
In che senso “vorrei farmi la doccia”?
“Sei una single, quindi a che cosa ti servono 50L di acqua calda?” Non è maleducazione, ma una risposta standard.
E anche se tu pensi “Mah, sai magari a fare un’operazione Veet d’emergenza, a lavarmi i capelli, a risciacquarli, a farmi uno scrub, cose così” non puoi dirlo. Perché la tua doccia deve durare dieci minuti al massimo, dopodiché l’acqua diventerà gelida e tanti cari saluti.
Non scherzo.
Se vivi in un bilocale, hai 50L di acqua calda. Punto. E se per caso hai una lavatrice e vuoi metterla, beh, devi aspettare un’oretta prima di poterti fare la doccia, perché altrimenti puoi anche fartela fredda.
L’Australia sarà anche un Paese splendido e sviluppato, ma questa dell’acqua anche no.
Laundry facilities e le mille interpretazioni
Communal laundry facilities significa che c’è una lavanderia comune nel palazzo, magari a pagamento. Negli alloggi universitari significa che c’è la lavatrice, magari a pagamento. Negli appartamenti privati affittati tramite agenzia significa che ci sono i rubinetti per attaccare una lavatrice. Che devi comprarti tu e sono affari tuoi, punto.
Non so voi, ma la prima cosa che ho pensato quando sono entrata nel mio appartamento, che doveva essere completo di “laundry facilities”, è stato: “Chi si è fregato la lavatrice?” e invece no, è normale che non ci sia. Per me è una mezza truffa, più che una sfumatura lessicale, ma guai a farlo notare a un australiano.
Ma cosa fai?!
Scusate, voi come li lavate, i piatti? Io li insapono, li strofino, li risciacquo e li metto a asciugare. Ecco, qui no: guai se un australiano ti vede a sciacquare i piatti! “Stai sprecando l’acqua!” ti grida.
Perché i piatti, belli insaponati e grondanti chissà cosa, vanno messi a asciugare così. E se ti prendi un’intossicazione alimentare con il sapone sei tu che hai lo stomaco delicato.
L’affitto a settimana.
Che senso ha, scrivere il costo settimanale dell’affitto accanto all’annuncio, se tanto poi si paga a cadenza mensile? Non lo capirò mai.
It’s so refreshing
Bagni open air is the new “Il libro della giungla”. Perché chiedere una finestra del bagno che si chiuda è un po’ come chiedere una banana fatta di prosciutto: tutti ti guardano come se fossi un pazzoide senza il senso del reale.
A Melbourne, le finestre dei bagni sono, per la maggior parte, aperte. Così si fa uscire la condensa della doccia calda (e guai a te se oltrepassi i dieci minuti) e si arieggia l’ambiente.
Peccato che siamo nel 2017, che l’inverno fa freddo e che fare pipì alle quattro del mattino diventa un’esperienza veramente da Giochi Senza Frontiere.
Per non parlare del fatto che esistono le ventole, le finestre che si chiudono (e si aprono solo all’occorrenza) e le norme igieniche che garantiscono che il bagno sia pulito senza che lo si debba arieggiare 24/7.
Ma no, siamo noi europei, gli sciroccati.
Le penali di recesso
Questa fa ridere. Se rompi un contratto d’affitto perché vuoi fuggire a gambe levate dalla doccia fredda, dai rubinetti della lavatrice e dalla stalattite di pipì delle quattro del mattino, devi pagare una mega penale, un costo per pubblicizzare la rimessa sul mercato dell’immobile che stai lasciando e anche l’affitto fino a che non entra qualcun altro nella cella frigorif… pardon, nell’appartamento. Oltre al problema di dover tornare a cercare casa a Melbourne. Bello, no?
Se in tutto questo ci leggete del biografico, vorrei solo aggiungere che oggi sono scoppiati in perfetta sincronia bollitore e tostapane. Ho inviato una mail da manicomio alla mia agente immobiliare e voglio una casa europea.
‘Sti ca**i della pasta: ridatemi il bagno con la finestra che si chiude!
Baci e abbracci da un affittuaria con una crisi di nervi