Codice Scriba è uno spy-thriller che non solo ci propone una storia avvincente, ma anche trasmette un forte e bel messaggio: la Cultura è forza e potenza..

Codice Scriba, la recensione di Massimo ZammataroTitolo: Codice Scriba
Autore: Sergio Fanucci
Editore: Rizzoli
Pag. 528
Prezzo: euro 20,00

Ve lo dico subito: Codice Scriba, secondo capitolo di una trilogia, è il diretto seguito di Codice Scorsese, il precedente bel thriller di Sergio Fanucci. Quindi, se non avete letto il primo, potreste incontrare delle difficoltà a seguire alcune fasi di questo bel romanzo.

Infatti, il romanzo ci ripropone gli stessi protagonisti e comprimari, tutti alle prese con le conseguenze, soprattutto personali, dell’intricata e dolorosa precedente vicenda. Anche la storia di Codice Scriba è strettamente legata a quanto accaduto prima, ed è altrettanto complessa: tra segreti di stato, militari, spie, agenzie governative in competizione tra loro, polizia, consulenti finanziari internazionali e un complotto ordito da una potentissima setta tipo Nuovo Ordine Mondiale, Codice Scriba si svolge sotto i nostri occhi come una matassa dipanata dall’abile mano di Fanucci, il quale scioglie un nodo alla volta fino alla fine, dosando azione e suspense nella giusta misura.

I tanti personaggi di Codice Scriba si muovono sulle scacchiere per loro predisposte – e sapientemente sovrapposte – dall’autore con una armoniosa coralità che (nella mia modestissima opinione e fatte le dovute proporzioni) ricorda a tratti quella di Don Wislow in Il potere del cane e Il Cartello.

Codice Scriba è uno spy-thriller che non solo ci propone una storia avvincente, ma anche trasmette un forte e bel messaggio (un invito, un auspicio) direi anomalo per questo tipo di prodotto: la Cultura è forza e potenza. Senza Cultura si è sudditi di chi ce l’ha e la esercita.

Un messaggio di cui c’era e c’è bisogno, in questi tempi in cui dell’ignoranza ci si fa vanto. Ottima strenna di Natale, da regalare insieme a Codice Scorsese.