Continuum cerca pubblico anglofono in patria, il Canada, ma mira al mercato stelle e strisce, major avvertite perché i numeri ci sono.
Nella mia foga ossessiva/compulsiva, alla sempre estenuante ricerca “della serie perfetta”, casualmente mi sono imbattuto in Continuum. Normalmente Showcase, il canale su cui viene trasmessa, non stimola particolarmente la mia fantasia ma questa volta qualcosa di diverso c’è.
Primo quella gran gnoccolona di Rachel Nichols, in look “total hair black” ha fatto sì che non cambiassi canale, secondo si tratta di genere fantascientifico!
Emozione, anche perché il genere è molto battuto dalla concorrenza USA, sfortunatamente con risultati solo accettabili nella gran parte dei casi. Che sia destino canadese risollevare le sorti di un genere troppo uguale a se stesso e particolarmente ingessato? Vedasi Defiance, Revolution e lo sterminato parco di one-shot-seasons morte precocemente.
Ma torniamo al primo punto. Che la Nichols sia famosa per esser stata modella di Guess? non è mistero a maniaci e web-guardoni, che sia richiamo per il nerd d’annata fu palese con l’interpretazione di Scarlett in G.I. Joe – La nascita dei Cobra, che sia carta moschicida per i Trekkiani con la breve ed intensa particina nello Star Trek di J.J., ma è guardando Conan the Barbarian (Tamara la sacerdotessa) che ne diventa feticcio ideale per il mondo maschile. Con un tale curriculum non passa certamente inosservata, Rachel oltre ad essere molto bella è pure simpatica, quasi perfetta direi, vi lascio una sua intervista del 2011 per Sway.
Il pubblico femminile si sarà già stancato di leggere queste poche righe ma concentratevi perché, sorpresona, la produzione mette un Victor Webster molto “maschio latino” ad interpretare Carlos, bello, silenzioso, insomma una perfetta spalla dietro una grande donna.
Dimenticavo, Continuum narra fatti futuri e passati, sopratutto presenti che riguardano la nostra socialità futura e passata, sottoponendoci un presente pieno di quella insicurezze che tanto ci aggradano, terrorismo e violenza sono il collante temporale, Kiera (Rachel Nichols) forse la soluzione.
Tutto viene giocato nel più classico dei modi, il salto temporale nel passato e la ricerca del ritorno al futuro, ma questa volta non ci sono Marty e Doc e neppure i terroristi sono “libici”, solo assassini fuggitivi che abbracciano il lato delle rivendicazioni per una “Terra migliore”, mai demodé dai tempi di Philip K. Dick.
L’ora scarsa delle puntate scorre liscia senza affanni, con qualche sorpresa e generalmente sempre con un giusto mix di azione, sentimento e scoperta. Proprio la scoperta tiene la tensione alta e genera continui cliffhanger ben costruiti e funzionali alla narrazione. Certo non si può gridare al miracolo ma attualmente è una delle serie più interessanti in riferimento al genere, di certo promossa a pieni voti.
Riusciranno Kiera e Carlos a debellare gli eco-sostenibili-ogm-free-terroristi di Liber8? Riuscirà Kiera a tornare dalla sua famiglia nel 2077 chiudendo così un Continuum temporale? Riusciranno i canadesi e il suo ideatore Simon Barry a non farci stancare di questa serie? Io spero di si, un po’ per tutto, nell’attera temporeggio con il Doctor Who a bordo del suo TARDIS.