Coraline, la recensione di Daniele Cutali del magico adattamento a fumetti di P. Craig Russel del capolavoro di Neil Gaiman.

Le opere di Neil Gaiman hanno attraversato tutti i media a partire dai nativi fumetti, perché da lì proviene lo scrittore inglese, alla forma romanzo, al cinema, alla televisione e di nuovo ai fumetti.

Per fare qualche titolo, è il caso di Stardust, Mirrormask, più recentemente American Gods, che diventerà una serie TV per la regia di Bryan Fuller (Pushing Daisies e Hannibal) e il culto assurto a mito di Sandman, che verrà trasposto al cinema.

Fa parte di questi anche Coraline, nato come romanzo poi diventato film d’animazione e quindi trasposto in fumetto.

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P. Craig Russell ci regala uno strepitoso adattamento a fumetti di Coraline, pubblicato in Italia nel 2011 da Nicola Pesce Editore, in una lussuosa edizione hard cover con sovracoperta.

C’è poco da dire sulla storia di Gaiman, la trama è ben nota. Coraline è una bambina che insieme ai genitori trasloca in una strana casa abitata da personaggi strani. I genitori sono presi dal loro lavoro e dedicano poco tempo alla ragazza, che durante le vacanze estive da scuola ama esplorare gli ambienti che la circondano.

In salotto trova una porta chiusa a chiave la quale, una volta aperta dalla madre, si scopre essere murata.

Da lì in poi, per Coraline sarà una girandola di avventure tra il fiabesco e l’horror, personaggi speculari a quelli che conosce bene, bottoni al posto degli occhi, topi intelligenti e addestrati, fantasmi, un mondo nebbioso, cupo, radicato nei più profondi incubi della protagonista.

Insomma, una fiaba d’introspezione e speranza, un racconto pauroso in cui si cela la vera e propria formazione del passaggio dall’infanzia all’adolescenza, e l’insostituibilità dei genitori in questo frangente.

Russell esalta tutto questo all’ennesima potenza, come se non fosse bastato il romanzo di Gaiman e il film d’animazione del 2009 di Henry Selick a farlo.

Un tratto delicato, etereo, che fa balzare davanti agli occhi tutto l’orrore di cui è testimone Coraline nella sua mente da bambina.

Tutto è bene quel che finisce bene e quando Coraline torna alla sua vera vita, finalmente apprezzata pienamente, la sua crescita interiore e al termine e i disegni di Russell diventano ariosi, solari, rugiada e prati autunnali inglesi.

Questo gioiello non deve mancare negli scaffali di un appassionato di Neil Gaiman. O del fumetto in genere.