Corpi minori, la recensione di Maila Cavaliere del nuovo romanzo di Jonathan Bazzi pubblicato da Mondadori.

Corpi minori, la recensione di Maila Cavaliere del nuovo romanzo di Jonathan Bazzi pubblicato da Mondadori.È uscito Corpi minori di Jonathan Bazzi, l’autore che già con Febbre (Fandango, 2019) scarnifica la condizione di marginalità e la trasfigura in pura letteratura.

Il titolo del nuovo romanzo, uscito l’8 febbraio per Mondadori, contiene in sé una evidente polisemia e rimanda alla coesistenza, nella vita come nella scrittura, di più livelli di significato e di frantumaglia di identità, non per forza ricomponibili e convergenti.

I corpi minori sono in astronomia i corpi celesti di secondaria importanza, per dimensioni, che in genere ruotano intorno ai pianeti maggiori: asteroidi, meteoriti, stelle cadenti.

Ma anche in campo editoriale si usa l’espressione “corpo minore” per riferirsi a porzioni di testo come didascalie, note, citazioni, inserite con una dimensione più piccola, e spesso anche un font differente, del resto della pagina.

In una struttura sociale identitaria basata sul concetto di “canone” da cui, chi se ne allontana, riceve lo stigma del diverso, i corpi minori di Jonathan Bazzi sono inizialmente coloro che vivono il senso di esclusione, gli ultimi nell’ordine gerarchico istituito per decreto di natura.

Come il movimento di pseudo normalizzazione del protagonista procede dalla periferia al centro,(Rozzano- Via dei Missaglia- Milano) il corpo minore, nel proseguire della narrazione, da eccezione, include e contamina, a poco a poco, tutti coloro che sono toccati dal desiderio di un altro e sono disposti a gravitargli intorno, a dipendere da lui.

Desiderio e sogno sono il tema a due facce di questo romanzo.

Quanto più si è lontani dal centro, come dalla regola e dal canone, tanto più si possiede una spinta catalizzatrice verso l’ amalgama, l’ obiettivo autorealizzante. Ma la forza centrifuga che può ricacciare ai margini è sempre in agguato se non si prende coscienza di ciò che si è, vittima, sì, ma anche carnefice.

I corpi minori sono come polaroid sovraesposte e la trasformazione attesa può diventare anamorfosi, specchio deformante di se stessi, in cui però, finalmente, si accetta il proprio lato oscuro, spietato e cattivo.

Ed è per questo che la narrazione di Corpi minori non rappresenta soltanto la dimensione omosessuale ma racconta l’amore in genere e il suo portato. Il libro indaga Le conseguenze dell’amore, potremmo dire, citando un titolo di Sorrentino, in cui Milano è, insieme, meta ambita e scenario feroce.

Se malattia e destino del precedente romanzo sono un tema classico della letteratura, l’anastrofe sentimentale del protagonista di Corpi minori si ricompone prima nella scoperta dell’amore duraturo, poi nell’accettazione delle proprie ossessioni, e conferisce sostanza poetica all’intero universo underground, reclamando addirittura una hybris di ritorno dei molli, corpi cuscino, materiale sempre a disposizione.