Šest

Per ore Antonio aveva cercato disperatamente la sconosciuta che con tanta rapidità gli aveva rapito il cuore. Nel pomeriggio iniziò a piovere fitto. Le pozzanghere si allargavano sull’asfalto mangiato della statale. La sua speranza si stava sciogliendo come neve sotto la pioggia. A bordo del fiorino, aveva ispezionato almeno un paio di volte tutte le vie del paese, le località limitrofe e le campagne circostanti, era tornato ben dieci volte in collina lungo via Tavani, finchè la vide in macchina, in compagnia dei cugini Pelagati.
Mia guardava fuori dal finestrino con il volto assente, ma quando i loro sguardi si incrociarono lei avrebbe voluto gridargli aiuto. I suoi capelli color aranciata mandavano lampi di luce nel grigio del pomeriggio settembrino. Toni seguì la Fiesta nera fino al Lolita.
Antonio conosceva i Pelagati. Denis era in classe con lui alle medie. Ricordava che ai tempi della scuola si era tatuato un caprone sul braccio e si faceva chiamare Devil. I Pelagati erano conosciuti in tutto l’Altovicentino come una famiglia di furfanti. Il padre di Denis era finito in carcere per rapina, lo zio per stupro. Sua madre se n’era andata quando lui aveva cinque anni e Denis aveva cominciato a farsela nei pantaloni. Un giorno era andato a scuola con un coltello, minacciando la professoressa di matematica.
Toni doveva assicurarsi che Mia stesse bene, perciò decise che quella sera sarebbe andato al night.
Una volta a casa si fece il bagno, si sbarbò ed indossò l’unico vestito che possedeva. Non lo aveva più messo dal funerale della madre, dieci anni prima. Allora gli cadeva largo e la zia Erminia lo aveva stretto sulle spalle e sui fianchi. -Te pari proprio bon in giacca e cravatta- gli aveva detto la cugina Elsa facendogli l’occhiolino. Ora invece l’abito gli stringeva su quegli stessi punti e nel girovita.
Fece un salto in fioreria dove acquistò una dozzina di rose, scrisse un bigliettino e lo infilò nel mazzo. “A Mia da parte di Toni (quello che ti ha salvata).”
Antonio non aveva corteggiato molte donne, perché temeva di essere respinto. Ma stavolta sentiva che sarebbe stato diverso: il destino li aveva fatti incontrare e lui avrebbe fatto di tutto per farsi voler bene da Mia.