Osam

-No contarme bale!- Urlò Piero contro il cugino, spingendolo nel fango- Ti sei messo d’accordo con il cosacco, vero?
Denis sorrise di traverso e scese lungo la collina, seguito da Piero.
In un stretto avvallamento, incassata contro un vecchio fienile, i due avevano scovato la Mercedes di Yuri Maric con il muso sfracellato. Di lui e della cocaina non c’erano tracce.
-Non fare il mona, cugino! Credi che il calabrese sia scemo? Credi che non sospetti di te?- Continuò Piero afferrandolo per la giacca.
-Non mi rompere i cojoni, non ne sa nulla. Gli abbiamo riportato indietro la donna!- Rispose Denis allontanandolo.
-Allora? Il russo ti ha promesso una parte?
-Senti cugino, io ne ho le palle piene del calabrese- dichiarò Denis – mi son messo col russo, sì. Mi farà entrare in un giro più serio. Se ci stai ce n’è anche per te.
-Ci farai amazzare tutti!- Fu il commento secco di Piero.
I due svitarono la targa, siglata KR, quindi spinsero l’auto fin dentro il rudere.