Creole Belle di James Lee Burke, Creole Belle è un bayou noir avvincente fino alla fine in una New Orleans decadente come mai

COPERTINA-CREOLE-BELLE-500PXTitolo: Creole Belle
Autore: James Lee Burke
Editore: 1rosso – Parallelo45 Edizioni
Pagine: 544
Prezzo: 15,00 euro

Creole Belle inizia là dove finiva il precedente The Rainbow Glass (2010, inedito in Italia): Dave Robicheaux, poliziotto dell’ufficio dello Sceriffo di New Iberia, New Orleans, è ricoverato in una struttura di recupero per rimettersi dalle ferite subite nella sanguinosa sparatoria con cui si chiude il precedente romanzo.

Mentre è sotto l’effetto della morfina, al suo capezzale giunge una cantante di colore, Tee Jolie Melton, scomparsa da tempo, la quale fa a Dave alcune misteriose rivelazioni.

Tuttavia, nessuno vuole credere a tale apparizione tranne Robicheaux che chiede aiuto al suo ex-collega Cletus Purcel per tentare di fare luce sulla scomparsa di Tee Jolie e della sorella Blue, nel frattempo ritrovata morta in un blocco di ghiaccio galleggiante nel bayou.

Clete Purcel, intanto, si trova immischiato in una faccenda di soldi con alcuni malavitosi locali che sembrano fare parte di un gioco più grande.

Inizia così, per i due non più giovani protagonisti, quello che può definirsi un viaggio a ritroso nel loro tempo interiore: scoprire un pezzo alla volta la trama dell’intrigo che li occupa, significherà fare i conti con il loro passato ed i fantasmi che agitano le loro esistenze e che ne hanno determinato le scelta di vita fino ad oggi.

Creole Belle ci accompagna in questo loro viaggio lentamente, come lenta scorre l’acqua del bayou e come lenta scorre la vita di New Orleans, scandita dal passaggio tra l’estate e l’autunno che inizia a manifestarsi nella lussureggiante natura della Louisiana.

Tutto, però, è apparente: il tempo e le stagioni non passano così lentamente (l’arrivo repentino dell’autunno scandisce il precipitare degli eventi narrati), come la natura selvaggia non riesce a nascondere il fatto che tutto sia cambiato e stia, in fretta, cambiando. In peggio.

James Lee Burke descrive un paese in disfacimento sotto tutti i profili: l’ambiente devastato dal petrolio che spilla dal fondo del Golfo; i sobborghi decadenti e la povertà dilagante; il razzismo (quello vero, non quello de noialtri) ancora ben radicato in una terra in cui le piantagioni di cotone non sono mai scomparse; la corruzione; lo sfruttamento di cose e persone, per gli interessi economici, come unica regola di vita.

Dave Robicheaux si chiede spesso, in Creole Belle, il senso di tutto questo, compresso tra un senso di nostalgia per i tempi che furono ed una dolorosa presa d’atto della realtà che lo disgusta.

Clete Purcel, dal canto suo, per fare ammenda di colpe proprie ed altrui di cui si è fatto carico, cerca un riscatto come persona e come padre, abbracciando la logica binaria e violenta del bianco o nero, buono o cattivo, Bene o Male, gettandosi come un rinoceronte contro coloro che reputa la feccia dell’umanità. Salvo poi fare i conti con la sua coscienza e sopendola in un mare di alcool.

Questo è Creole Belle, un noir come piace a noi, in cui l’introspezione, il lirismo, la battuta salace, l’azione cruenta e tutti i tòpoi del noir, vengono dosati con mano sapiente e magistrale da James Lee Burke in un affresco di New Orleans e della Louisiana (ma anche di tutta la nostra contemporaneità) i cui fasti sono appena appena ancora percettibili e le cui nefandezze, al contrario, sono sotto gli occhi di tutti.

Il dilemma è: adattarsi o morire? Robicheaux e Purcel scelgono un’altra via, quella di combattere, a costo di morirne, in nome di ideali (la giustizia, la famiglia, l’amicizia, le piccole gioie che ne derivano) che sembrano non appartenere più a questo mondo.

Dave e Clete sono due eroi, quelli di cui hanno buttato lo stampo un milione di anni fa, e Creole Belle si rivela essere un romanzo di quelli che raramente se ne leggono.