Se cerchi la tranquillità e vuoi ritrovare il “tuo io” Dahab è la meta perfetta.
Lontana dai cataloghi all-inclusive delle masse caciarose e distruttive del turismo fagocitante, Dahab si presenta come una sgangherata accozzaglia di case poco ordinate in puro stile beduino, silenziosa, a volte percorsa da greggi di capre, bike friendly e abitata da gente tranquilla e sorridente. Ma dove si trova questo piccolo paradiso? A soli 90 km dall’area metropolitana di Sharm El Sheikh, verso nord, verso la città giordana di Aquaba, insomma uno sbatti limitato per chi cerca giorni di serenità vera.
Dimenticate locali notturni stracolmi di gente che gozzoviglia in abiti serali, le rumorose discoteche o i club esclusivi, qui tutto è a portata “umana” senza fronzoli, concretamente orientato a farvi perdere la cognizione del tempo e dello spazio.
Percorrere il lungomare pedonale in bicicletta a Dahab è sempre un piacere, ci puoi mettre una giornata se trovi le persone giuste. Una chiacchiera qua, una birretta la, un tuffo rubato e qualche spuntino nei locali fronte mare sono i chiari sintomi della guarigione da quel male che affligge le società occidentali chiamato stress. Certo se non siete capaci di andare in bici vi sono vari beduini che affittano cavalli, ma allora siete veramente raffinati.
Ma se anche chi lavora lo fa con lentezza tu che sei turista perché mai dovresti essere di corsa? Dahab non si presta alle programmazioni a breve termine, forse neppure a lungo, tutto va preso con i tempi necessari ad una vita semplice ma terribilmente sana. Vuoi fare sport? Eccoti nel regno del Kitesurf e del diving, senza dimenticare che il luogo è perfetto per escursioni in montagna e sessioni di qualsivoglia meditazione. Vuoi vivere il luogo? Tempo qualche ora e sarai già in partenza con qualche beduino per assaporare il deserto, le usanze, la suprema bellezza di bersi un the all’imbrunire nel silenzio assoluto.
Se parliamo di subacquea Dahab è la magia in terra perché propone due siti unici nel panorama mondiale per bellezza naturale, il Canyon e il Blue Hole. Il primo è un vero e proprio corridoio sottomarino, una spaccatura che arriva fino a 50 mt di profondità, zeppo di colorata fauna e flora marina, il secondo un profondo buco di 110 mt che si è creato dal collasso della barriera corallina, semplicemente irrinunciabile anche per chi vuole andare semplicemente con maschera e boccaglio.
Dahab è “deserto” e su questo non delude, la più classica delle escursioni infatti è il cosiddetto Canyon colorato, un vero labirinto formato da rocce arenarie dai colori sgargianti, rosso, giallo e viola. Profondo, in determinati punti fino a 40 mt, è un toccasana per gli amanti del trekking ma anche da gustare con la lentezza dei meno “in forma”.
Non dimentichiamoci Santa Caterina! Si, intendo il monastero più famoso del Sinai, quello voluto nel 328 dall’imperatrice Elena, madre dell’imperatore Costantino, per glorificare il biblico “rovereto ardente” dove Mosè parlo con Dio. Non dimentichiamoci che i beduini e i monaci che tengono in vita il monastero hanno bisogno di te, poter vendere il loro buonissimo miele, i ricami e in genere i prodotti del piccolo artigianato è ossigeno per questa piccola comunità eremitica.
Per finire, direi che se ti senti un po’ hippy e vuoi vivere un periodo di conciliazione con il tuo io più remoto Dahab è il luogo, è il contenitore di genti più o meno mosse dal tuo stesso desiderio di pace. Molti hanno preso così seriamente questo posto da prenderci casa e aprire un’attività, rigorosamente con giusta lentezza.
- La laguna blu
- Barche di pescatori
- Murales
- Il lungomare
- Pecore e capre per le strade
- Strade di Dahab
- Blue Hole
- Lampioni del lungomare