Deadpool 2, violenza e politically incorrect sono i suoi punti di forza, rendendolo uno dei migliori cinecomics del 2018.

Inizio col botto (letteralmente) quello di Deadpool 2, in cui il nostro eroe si suicida smembrandosi in 3D, giusto per darci un assaggino di quel che sarà la pellicola “per famiglie”.

Piccolo prologo “al sangue” per ricapitolare come il degenerato sia arrivato alla fatal decisione (Deadpool, la recensione), poi sigla introduttiva alla 007 – da urlo – in cui è lo stesso Deadpool ad atteggiarsi come le celeberrime silouettes di bondiana tradizione.

Da qui, un susseguirsi di situazioni folli accompagnate da dialoghi deliranti, puro non-sense, inside-jokes e meta-cinema, che ci riportano lo spirito dissacrante delle pagine a fumetti.

Deadpool -The merc with a mouth- parla perché ha la bocca e dice tutto quel che gli passa per la testa: citazioni da Yentl a Frozen (leit motiv del film, e poi vi dirò perchè), a Sharknado e ai comics Marvel, commenti conditi da una volgarità di grana grossa e -all’apparenza- sessista e politicamente scorretta che contagia non solo il protagonista, ma anche i comprimari a partire, suo malgrado, da Cable (Josh Brolin, già Thanos in Infinity War). L’unico a resistere è Colosso, che tuttavia, alla fine, sarà costretto anch’egli a dire una parolaccia.

Inutile dire che in molte scene l’aspetto splatter & gore è assai accentuato (per usare un eufemismo) rispetto ad un qualsiasi altro Marvel, e la cosa non ci dispiace affatto.

Come ho detto, molti sono i personaggi Marvel citati e, rispetto al film precedente, che compaiono in Deadpool 2, soprattutto X-Men: adesso che i diritti sono tornati a casa (grazie all’acquisizione della Fox da parte della Disney/Marvel) ci aspettiamo in futuro grandi sorprese.

Deadpool 2, quindi, sembrerebbe il film perfetto per noi depravati mentali, ma c’è un punto dolente (l’unico, per altro): per tutta la pellicola si avverte, sotto traccia, l’ormai immancabile e fastidioso “pistolotto” sulle diversità e sui pregi che ciascuna porta con sé, quasi che per ogni battuta sui gay (e qui i rimandi continui a Yentl e Frozen la fanno da padroni) o di tipo razziale o comunque su chi viene considerato “diverso”, debba seguire un autodafé espiatorio di cui non ci sarebbe alcun bisogno data la natura del personaggio, già di suo “diverso”.

In ogni caso, Deadpool 2 resta un cinecomics divertentissimo (ma da grandi, eh!) che non annoia mai e che, a dispetto di tutto e tutti, si è piazzato subito in testa alle classifiche di incassi. Che è quello che conta…

Immancabile coda pre-credits, che non spoilero, MEMORABILE e solo per chi ne sa!

P.S.: divertitevi a scovare i cameo di attori e personaggi disseminati in tutto il film (prima di andare a vedere su IMDB…).

Il primo Deadpool è disponibile in Blu-Ray e DVD: