Tutti parlano di Batman Vs Superman, il filmone che uscirà a breve in tutti i cinema. Noi invece vi raccontiamo di Deadpool Vs Lo chiamavano Jeeg Robot.

Non sappiamo se la cosa è stata fatta ad arte o se è frutto di una congiunzione astrale. Due produzioni cinematografiche, lontane anni luce l’una dall’altra per svariati motivi: la location, gli interpreti, la pre-produzione e, last but not least, il budget (di cui si parlerà in seguito) vengono rilasciate sugli schermi italiani quasi in contemporanea e riscuotono un buon successo di pubblico e di critica. Eppure entrambe le produzioni hanno un denominatore comune: il protagonista. Stiamo naturalmente parlando di Deadpool e di Lo chiamavano Jeeg Robot. deadpool-vs-lo-chiamavano-jeeg-robot- Prendete due figure assolutamente anonime, marginali, la cui condotta di vita è assolutamente piatta e priva di stimoli, di sogni, di speranze. Uno che trascorre i suoi giorni in un bar dove si scommette sulla durata della vita degli avventori distraendosi di tanto in tanto a terrorizzare qualche stalker, l’altro rinchiuso nel proprio bugigattolo nutrendosi esclusivamente di prodotti caseari. Eppure, loro malgrado, la loro vita cambia radicalmente in seguito a delle particolari circostanze dove, per opposte ragioni, si ritrovano entrambi dotati di poteri particolari non riscontrabili in un essere umano. Entrambi appaiono sconcertati, addirittura riluttanti nell’accettare questa nuova situazione. Al contrario dei super eroi finora conosciuti, sia Wade che Sergio rifiutano, anche per opposti motivi, la realtà che li pone a delle scelte radicali. Però anche in questi casi sarà l’amore, anche se non condiviso, a fornire l’input per la presa di coscienza e la messa a disposizione del prossimo dei propri poteri. Si parlava del budget: 58 milioni di $ per l’eroe della Marvel, 1.8 milioni di € per la produzione italiana. deadpool-vs-lo-chiamavano-jeeg-robot Qui ci sia consentito un pizzico di orgoglio nazionalista per un prodotto eccellente (come ampiamente declamato da Matteo Strukul qui su Sugarpulp) a bassissimo costo. Speriamo vivamente in un sequel per entrambe le produzioni. Però ci sia consentita una digressione, anzi un passo molto lungo, circa la figura dell’eroe metropolitano. Il pensiero corre ad una persona, tale Mario Amendola, che negli anni ’70 creò una figura, assolutamente priva di super poteri, che da personaggio anch’egli marginale divenne un eroe, anzi un’icona. Il suo nome era Nico Giraldi.