DIE WERGELDER di Hiroaki Samura, una di riflessione di Matteo Strukul su una saga ultra-violenta, colma di sangue, sesso, azione, tradimenti e dolore a fiumi.

Per chi, come me, ama i manga, Hiroaki Samura non ha certo bisogno di presentazioni: parliamo di un maestro assoluto, autore di un capolavoro come L’Immortale, manga di culto da oltre cinque milioni di copie vendute, che racconta una storia di vendetta ambientata nel Giappone dello shogunato Tokugawa e ha come protagonista un ronin spietato e una giovane ragazza sopravvissuta allo sterminio della propria famiglia. Quella saga ha generato non solo un anime di tredici episodi ma anche uno spettacolare film diretto in modo sontuoso da Takashi Miike.

E tuttavia oggi vorrei parlarvi della nuova opera del maestro che, per caratteristiche, è destinata molto probabilmente a non replicare quel successo che, adottando gli stilemi classici delle storie di Samurai pur adulterati dalla componente fantastica, era stato colto da L’Immortale.

Die Wergelder, ovvero colui che, secondo l’antico diritto germanico, pagava il guidrigildo

Il manga in questione è intitolato Die Wergelder ed è pubblicato in Italia da Star Comics. Questa misteriosa parola di lingua tedesca significa letteralmente: colui che, secondo l’antico diritto germanico, pagava il guidrigildo. E cioè? Il guidrigildo era il prezzo che l’assassino doveva versare alla famiglia della vittima per riscattarsi dalla vendetta.

Capite bene che in un titolo semplice ma spietato come questo si cela già un mondo e in effetti, ambientato ai giorni nostri, Die Wergelder si rivela fin dalle prime battute una saga ultra-violenta, colma di sangue, sesso, azione, tradimenti e dolore a fiumi.

Insomma, devo essere sincero: fra torture, duelli, stupri e stermini, in certi momenti i disegni ti esplodono in faccia e sei quasi tentato di lasciar perdere, talmente insostenibile e grafica è la violenza della storia. Anzi, a scanso equivoci, è lo stesso maestro a dirci, al termine del primo tankōbon, che l’ispirazione per questa sua nuova saga arriva dai pinky violence, i film prodotti dalla Toei negli anni ‘70 in Giappone che avevano come ingredienti principali della storia violenza ed erotismo.Già, la storia, ma qual è? Di cosa stiamo parlando?

La storia

Samura, che anche qui, mantiene un livello grafico impressionante, in Die Wergelder immagina una saga tutta al femminile, nella quale tre donne, ciascuna con un proprio cammino di dolore e violenza incroceranno i propri destini: Je-Mao, un’assassina crudele e letale; Nami, disperatamente assetata di vendetta al punto da trasformarsi in una combattente impavida e Shinobu Aza, implacabile capo di una gang Yakuza.

Non vorrei dire di più perché rovinerei le molte sorprese che si annidano in questi primi quattro Tankōbon (tanti ne sono usciti in Italia) ma se è vero che nella prima parte la narrazione procede per salti temporali e in una sorta di accumulo di pulp estremo, gore, trash e violenza grafica apparentemente priva di senso e completamente gratuita, è però altrettanto innegabile che capitolo dopo capitolo le sotto-trame si fanno più chiare e i personaggi crescono in maniera esponenziale, caratterizzati da un tratto strepitoso che poi è il marchio di fabbrica di Samura.

Confesso che sognerei un adattamento cinematografico da parte di un autore come Shinya Tsukamoto di cui sono un vero adoratore, specie ripensando a quella meraviglia che fu Zan, l’indimenticato capolavoro presentato alla 75a Edizione della Mostra del Cinema di Venezia.

Un manga cupo e senza speranza

Tornando a Die Wergelder, quello che posso dirvi è che se amate le storie cupe e senza speranza, se vi piace il noir bordato di pulp, se quello che cercate sono i duelli all’arma bianca, le sparatorie, le vendette, se ritenete, come me, che film come Kill Bill e Nikita sono film imprescindibili nella Storia del Cinema, se il vostro cuore ha battuto sempre più forte quando avete visto per la prima volta la magnifica trilogia Outrage di Takeshy Kitano, allora dovete e sottolineo dovete assolutamente godervi la follia totale di Die Wergelder.

Una storia scorretta, perversa, di assoluta depravazione. Di certo non per tutti e forse nemmeno per molti. Eppure il fascino malato e irresistibile di queste tre donne violente e assetate di sangue è quanto di più scioccante abbia letto da un po’ di tempo a questa parte.