Dolceroma, un film da riscoprire in questi lunghi giorni di quarantena. La recensione di Massimo Zammataro.
Dolceroma è un film italiano di cui avevo visto il trailer al cinema e, però, avevo perso le tracce nella programmazione italica precoce come l’eiaculazione di un adolescente.
Ottimamente scritto e diretto da Fabio Resinaro (Mine, Ride), Dolceroma è una sorta di noir/black comedy che spazia nei generi senza risultare un mischione informe.
Anzi, il film ha una sua propria identità e uno scopo preciso: quello di mettere alla berlina, calcando sulla caricatura, un certo tipo di situazioni e personaggi del cinema romano (ma sarà solo romano?), in una città e un ambiente che dolcemente ti affascinano per poi risucchiarti e amalgamarti a loro.
Dolceroma è un film prodotto da Luca Barbareschi, ed è tagliato su misura per lui che giganteggia nelle vesti del produttore senza scrupoli (e senza denari, ché sono della moglie).
La Gerini, inutile come non mai, ci regala comunque un quasi full-frontal di cui bisogna dare atto al chirurgo plastico.
Tratto dal romanzo di Pino Corrias Dormiremo da vecchi, il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d’Argento.
A presto, amici. Stay safe and stay Sugarpulp!
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Su Sugarpulp MAGAZINE puoi leggere anche la recensione di Dolceroma scritta da Andrea Andreetta.