Dove trovare il fantastico (e i suoi animali), un articolo di Claudio Mattia Serafin sull’incredibile universo narrativo creato da J.K. Rowling.

È in arrivo (al cinema nel 2022) il 3°episodio della serie di film dedicata agli Animali fantastici, a sua volta un capitolo della grande saga del Magico Mondo di J. K. Rowling (in originale J.K. Rowling’s Wizarding World).

La celebre scrittrice inglese ha saggiamente deciso di unificare sotto un’unica bandiera tutta la sua narrativa fantastica, dedicata ai più giovani: il segno distintivo è appunto la magia.

Magia che richiama la corrente letteraria del realismo magico, anche se è da preferire – secondo una saggia definizione – la dizione di realismo fantastico.

Il realismo fantastico

Il fantastico come letteratura speculativa, infatti, esula dalla comune concezione di “fantasy” (B. Stapleford, The A to Z of fantasy literature, Scarecrow Press, 2009), inteso quest’ultimo come ciclo epico ambientato in un mondo medievaleggiante e immaginario (dalla filologia ben fondata di J.R.R. Tolkien, ai libri invece palesemente commerciali ed epigoni dei giochi di ruolo da tavolo, come quelli di Terry Brooks e George Martin).

I romanzi e conseguentemente i film dedicati al protagonista Harry Potter sono infatti ambientati nel nostro mondo, in Inghilterra, sul finire degli anni Novanta. Non vi è alcun mondo parallelo: casomai è presente una comunità magica che preferisce nascondersi agli occhi dei comuni esseri umani (denominati Babbani o No-Mag, ovverosia noi umani, privi di potenziale magico). Il rapporto tra maghi e Babbani è di mutuo rispetto, anche se si registrano eccezioni violente, che rimandano alle storiche cronache del razzismo e della violenza.

Se in Animali fantastici il tutto è votato all’esplorazione e alla contaminazione tra le due comunità, la saga dedicata a Harry è invero incentrata sui ritmi e sulle tradizioni rigorose di un collegio britannico per giovani apprendisti (Hogwarts, che ospita studenti dagli undici ai diciassette anni).

Gli stessi Professori e il Preside sono figure alquanto particolari, eccentriche e carismatiche, votate completamente alla causa (tanto che – per quanto si sappia – la maggior parte di loro non è sposata e abita all’interno del Castello: Albus Silente, Severus Piton, Minerva McGranitt, ecc).

Tutti gli studenti hanno una loro identità e seguono alcuni filoni intellettuali distinti, a seconda delle Case scolastiche di appartenenza (l’acume nei Serpeverde, il coraggio dei Grifondoro). Per il momento la saga degli Animali è una vicenda interrotta, se non anche frastagliata e difficile da seguire (anche e meramente in punto di cambi di casting).

Animali fantastici e dove trovarli

Nei film (non esistono romanzi alla base) vediamo all’opera l’interessante figura di un magizoologo, Newt Scamander, che si trova invischiato, suo malgrado, in vicende politiche che non gli interessano affatto. Per utilizzare un paradosso, sarebbe un po’ come chiedere all’esploratore Bruce Chatwin di candidarsi alle elezioni regionali: ovviamente risponderebbe di no. Battute a parte, Scamander è testimone involontario della Prima guerra dei maghi, che si è conclusa proprio nel 1945, alla fine del Secondo conflitto mondiale.

Nei primi due capitoli hanno già fatto la loro comparsa personaggi importanti quali il despota Gellert Grindelwald e Silente, che come noto diverrà poi Preside nella saga che vede protagonista Harry, bersaglio principale del secondo tiranno, il Signore Oscuro Lord Voldemort.

La riflessione sul potere e sui suoi abusi svolta dall’autrice Rowling è estremamente pertinente e interessante, proprio perché sottolinea come lo stringere il pugno lascia sempre sfuggire individui e poi sistemi tra le dita (del dittatore). Così è accaduto al vanesio Grindelwald, affascinante e bizzarro antagonista, macchiatosi di crimini violenti, gesti tuttavia da ricondurre a un periodo che mischia morte e patina, assassinii e abiti impeccabili (come in un gangster movie), sotto l’ombra inquietante delle guerre umane, che Grindelwald dileggia alla fine del secondo, appassionante film (Animali fantastici – I crimini di Grindelwald, 2018).

Tom Riddle, alias Voldemort

Diverso è il caso del successivo pericolo per la comunità magica, Voldemort, personaggio estremamente inquietante. Le sue origini spiegano la sua agghiacciante identità: un orfano mentalmente disturbato, il quale non ha mai e poi mai ricevuto affetto durante la sua (lunga) vita, sfigurata poi in uno stato di trance simile a un’immortalità malsana.

Tom Riddle, il vero nome di un uomo che assomiglierà sempre di più a un serpente, è un maniaco pluriomicida, affetto però da un grave terrore nei confronti di una profezia mal compresa, che potrebbe riguardare proprio Harry Potter.

Non si intende qui rivelare l’ampia (e geniale) gamma di complessi rimandi e di colpi di scena ideata dalla Rowling, ma di base la saga è un’impressionante epopea sull’amore e sulla morte, in un’alternanza assai tragica tra questi due concetti ultimi; non a caso nell’incipit del settimo e ultimo volume vengono citate le colpe della stirpe (Eschilo).

Se Rowling ha spiegato nelle conferenze dal vivo che la trama di Harry Potter è di fatto la conclusione dei percorsi di due personaggi distinti (Silente e Piton, valorizzati al cinema da M. Gambon e A. Rickman), uniti da intenti comuni e molto nobili, ci si rende conto che la letteratura per ragazzi è in grado di utilizzare gli archetipi della tragedia e del mito, e di trasmettere valori profondi e calorosi, come quelli che si potrebbero ricevere in una famiglia. O da un professore del liceo che ci è particolarmente affezionato, magari il più insospettabile.

Non resta che aspettare il terzo capitolo di Animali fantastici per ricevere nuovi (e magici) insegnamenti.