E verrà un altro inverno, la recensione di Danilo Villani del nuovo attesissimo romanzo di Massimo Carlotto.

  • Titolo: E verrà un altro inverno
  • Autore: Massimo Carlotto
  • Editore: Rizzoli
  • PP: 240

Qualche tempo fa, incalzato più volte su un eventuale ritorno dell’Alligatore letterario, Massimo Carlotto forse piccato, rispose agli interlocutori che il “territorio” aveva esaurito quella “spinta” che permetteva di assorbire il contesto e tradurlo in romanzi.

A ulteriore riprova, l’opera successiva a Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane è stata La signora del Martedì dove l’autore ha sperimentato nuovi percorsi miscelando introspezione, melò e sessualità in salsa demi-noir.

Un romanzo corale

Ma l’autore, di cui conosciamo ed apprezziamo la capacità di osservare, riesce ancora una volta a stupirci: il suddetto “territorio” ritorna con prepotenza alla ribalta con E verrà un altro inverno romanzo corale con più protagonisti.

Un paese ridente, il classico borgo dove l’apparenza conta molto di più della sostanza, dove l’ipocrisia è uno stile di vita. Qui vive Bruno Manera, imprenditore immobiliare di alto livello. Convolato a nozze con Federica Pesenti, molto più giovane di lui e figlia di uno dei maggiorenti del paese, vive con il cruccio di non essere accettato dalla comunità essendo un “forestiero”. Non solo lo status non depone a suo favore ma è anche vittima di dicerie calunniose che in un contesto simile trovano terreno fertile. L’unica persona a dimostrare stima e rispetto è Manlio Giavazzi, guardia giurata, il cui unico hobby è raccogliere castagne e confezionare marrons glacés…

E verrà un altro inverno, un potente ritorno al giallo/thriller

Un potente ritorno al giallo/thriller quello dello scrittore padovano. Ma, fedele alla sua prerogativa, non disdegna l’uso del romanzo come strumento di denuncia evidenziando i temi “noir” del nostro tempo: la delocalizzazione e di conseguenza la perdita di posti di lavoro, l’arricchimento come unico scopo di vita, le commistioni tra potere finanziario, politico e giudiziario.

La trama è avvincente e riserva più di una sorpresa incluso un “glitch” finale. Ma la vera forza del romanzo è insita nelle “quote rosa” vista l’importanza dei personaggi femminili nello sviluppo del plot. Donne all’apparenza fragili, indifese che però all’occorrenza sanno trasformarsi, sono in grado di prendere il sopravvento. Anche questa una gradita sorpresa.

Da leggere senza soluzione di continuità.

5 barbabietole su 5