Fargo, serie derivata dal celebre film dei fratelli Coen del 1996, è una scommessa vinta. Una delle novità più interessanti di questa primavera.

Dopo quella tratta da uno dei b-movie di culto per antonomasia, Dal Tramonto all’Alba, è iniziata da circa un mese la più recente delle serie tv derivate da un lungometraggio più o meno popolare, un trend che sembra prendere sempre più piede negli ultimi anni.

Parliamo di Fargo, classico dei fratelli Coen datato 1996, premio della giuria a Cannes, due Oscar, nonché il film della consacrazione per i Coen, fino a quel momento conosciuti per lo più dalla critica e dal pubblico dei festival.

Fargo, la serie

Una pellicola a suo modo unica, vuoi per l’ambientazione, un Minnesota innevato, bianchissimo e freddissimo che invade ogni inquadratura, vuoi per un gruppo di attori in stato di grazia (William H. Macy, Steve Buscemi, Peter Stormare) ma anche per la cifra stilistica e tematica tipica dei Coen (già sperimentata fin dall’esordio con Blood Simple), che rimestano nel torbido di strutture noir più o meno classiche per mettere in scena tragedie straordinarie di uomini ordinari, spesso mediocri, sicuramente comuni, vessati dalle vicissitudini della vita, che più vorrebbero elevarsi e cambiare, più sprofondano nel baratro e rimangono ancorati a realtà sempre più squallide.

Da queste stesse premesse parte la serie in onda su FXX negli Usa, curata dallo sceneggiatore e showrunner Noah Hawley, che l’ha concepita come un unico lungo film di dieci ore e che si articola appunto in dieci episodi (ma potrebbe persino essercene almeno una seconda e le intenzioni sarebbero di optare per il formato antologico, con nuove trame e protagonisti, come già per American Horror Story e come sarà per True Detective) che sin dal prologo si distaccano con sapienza dalla trama del film originale per seguirne una tutta nuova, fedele nello spirito, ma completamente diversa per avvenimenti e personaggi.

Fargo, la serie

Il cast è di prima grandezza: Martin Freeman, sempre più affermato anche oltreoceano, è lo smarrito protagonista intorno al quale ruota l’intera vicenda, mentre al suo fianco troviamo la brava Allison Tolman nel ruolo della poliziotta che fu di Frances McDormand (ma senza il pancione), Oliver Platt, Colin Hanks, Bob Odenkirk, il Saul di Breaking Bad in attesa del suo spin-off, Keith Carradine, Adam Goldberg.

Su tutti svetta Billy Bob Thornton in una delle sue performance migliori, nei panni di Lorne Malvo, artista della truffa, assassino prezzolato, bugiardo di professione, astuto manipolatore capace di rigirare a proprio piacimento qualsiasi situazione, mettendosi a intavolare discussioni che a tratti raggiungono picchi addirittura filosofici.

Fargo, la serie

È lui che, a partire da un equivoco e da un silenzio-assenso del protagonista, mette in moto la sequela di eventi che renderanno ancor più misera l’esistenza del grigio assicuratore – impersonato con mille sottili sfumature dal bravo Freeman – e di tutti quelli che gli gravitano intorno.

Rispetto al film questi toni sono maggiormente presenti, non manca l’ironia e un humour per lo più nerissimo, ma la serie scorre in realtà su altri binari, con atmosfere rarefatte alternate ad altre che vedono il ritmo impennarsi, come nel crescendo di tensione dell’episodio pilota.

Fargo, la serie

La confezione, manco a dirlo, è curatissima, l’attenzione ai dettagli e ai singoli ambienti lascia a bocca aperta e le varie trame si seguono con grande interesse per merito del cast e di una regia che lascia il segno senza essere mai troppo invasiva.

Se cercate, tra le novità di questa primavera, la serie che fa per voi, senza dubbio Fargo merita attenzione e ora che è già arrivata a metà della prima serie, si può assolutamente considerare una scommessa vinta da parte di tutti coloro che vi hanno preso parte.

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Guarda il trailer ufficiale di Fargo, il film dei fratelli Coen, su Youtube