Giorgio Cracco ha intervistato per Sugarpulp MAGAZINE Fatna El Hamrit, una delle fondatrici del social network theShukran.
Oggi è un virus a mettere a dura prova la tenuta sociale ed economica delle nazioni e del mondo.
Fino a ieri erano e, probabilmente, presto tornerà ad essere così, le guerre, gli interessi economici, le divisioni e i pregiudizi, ad allontanare persone e popoli più di quanto dovrebbe essere normale o accettabile. O giusto.
L’umanità tende fin dalle proprie origini a complicarsi la vita da sola. Per fortuna non c’è mai un’unica via di fare le cose, nemmeno quando si tratta di affrontare di petto i mille difetti della natura umana, declinata letteralmente in tutte le lingue del mondo.
theShukran
Si può decidere, infatti, di indagare le contraddizioni dell’Uomo e voler quindi guardare oltre, scegliendo di ammirare la bellezza multicolore che filtra attraverso le crepe di tutti quei difetti, insormontabili solo all’apparenza.
Ci si può ostinare a voler ringraziare gli altri e la vita per tutto ciò che di bello scuote il pianeta e chi lo abita, urlando la gioia di aver compreso che tutto ciò che ci unisce può spazzare via quanto sembra dividerci, se solo lo permettiamo. Se solo lo vogliamo.
Ci si può comportare, insomma, come un gruppo di ragazzi e ragazze che, qualche anno fa, a Milano, ha deciso di dare vita ad un nuovo social network, ad una rete sociale dedicata al mondo musulmano.
Il risultato del loro impegno è stato un atto di amore e di fiducia rivolto, in ultima analisi, a tutti, seguendo l’idea di fondo che promuovere condivisione, conoscenza reciproca e bellezza sia il modo migliore per riconoscerci e riabbracciarci, finalmente, come fratelli e sorelle di un’unica, grande famiglia.
Fatna El Hamrit è una delle persone che ha contribuito a creare tutto questo, una delle figure che stanno dietro al progetto theShukran. Attraverso l’intervista che mi ha concesso, cominciamo a conoscere meglio sia lei che il tipo di mondo che Fatna El Hamrit e il team di theShukran ci invitano, con contagiosa gentilezza e sincero entusiasmo, a fare nostro una volta per tutte.
Intervista a Fatna El Hamrit
Fatna, ti sei laureata in mediazione linguistica all’Università di Padova. Sei tra i fondatori di theShukran, social network pensato dai musulmani e rivolto al mondo, musulmano e non solo. Raccontati, dicci come ti vedi come persona, qual è la tua filosofia di approccio agli altri e al vivere. E raccontaci come sei arrivata a tutto questo, a theShukran.
Il mio approccio alla vita è da sempre molto positivo. La mia indole è quella di cercare di vedere ogni volta il lato buono delle cose. Amo infinitamente tutto ciò che mi regala emozioni, dall’arte, in tutte le sue forme, allo sguardo e ai sorrisi delle persone. theShukran è un progetto meraviglioso che nasce per valorizzare proprio questi aspetti. Per dare valore, cioè, alle singole persone, alla loro quotidianità, al loro talento artistico, alla loro cultura o stile di vita.
Parlaci della genesi di theShukran. Cosa ha portato, nel 2015, un gruppo di giovani a creare questo nuovo social network? Come è nata la vostra collaborazione?
La principale motivazione che ha spinto il nostro gruppo a incontrarsi e a collaborare, con lo scopo di unire le forze e condividere idee, è stata la volontà di contribuire al riscatto di una comunità intera, quella musulmana. Un riscatto inteso non solo dal punto di vista artistico e culturale, ma anche e soprattutto sociale. La nostra piattaforma vuole essere un grande contenitore di idee, testimonianze e bellezza condivise da una comunità così grande.
theShukran sprigiona positività da qualunque lato lo si guardi. Shukran in lingua araba vuol dire “grazie”. Come descriveresti le radici e l’anima del vostro social network del grazie? Che obiettivi si pone e in che modo si differenzia rispetto agli altri social? Qui non ci sono “like”, ma “shukran”, ringraziamenti dati dagli utenti per immagini e contenuti graditi. Spiegaci quali sono le altre peculiarità.
theShukran è appunto questo, il social network della gratitudine. Un luogo virtuale dove le persone pubblicano contenuti e idee dando testimonianza, attraverso foto e immagini, di momenti legati alla propria quotidianità o alle proprie passioni. Tutto questo è legato da un filo conduttore che cuce e unisce le distanze tra gli esseri umani, “vuoti” apparentemente incolmabili, causati dal pregiudizio e dall’ignoranza, attraverso la parola “Shukran” ossia “grazie”, in italiano. È un termine molto positivo, rassicurante, che apre le porte della conoscenza e sgretola, con armonia e leggerezza, i muri dell’odio e della paura. Muri che spesso vengono eretti come un’istintiva autodifesa nei confronti di ciò che non si conosce.
Sei di origini marocchine e ti sei trasferita a vivere a Venezia giovanissima. Quanto è stretto, secondo te, il legame tra Italia e Marocco? Come e quanto potrebbe crescere, e migliorare ulteriormente, il rapporto tra i due Paesi? Come vedi la comunità marocchina in Italia? Quali possibilità, quali vie, per un maggior arricchimento reciproco tra le due culture?
Credo che noi giovani italiani di origine marocchina abbiamo in comune una cosa: il medesimo amore e la medesima devozione verso questi due Paesi straordinari. In Marocco ci sono le nostre radici e in Italia i nostri rami, pieni di foglie verdi e vitali, che crescono e si irrobustiscono, grazie alla ricca semina del multiculturalismo. Il Marocco e l’Italia sono Paesi dalla cultura millenaria. Si tratta di un elemento molto forte, che unisce popoli che hanno sempre goduto di un solido legame di amicizia. Il Marocco oggi è un ottimo alleato di Italia ed Unione Europea per quanto riguarda la sicurezza internazionale, oltre a rappresentare in generale un buon partner nei rapporti bilaterali tra Stati. Mi auguro che le cooperazioni economico-commerciali tra Italia e Marocco si rafforzino ulteriormente perché il potenziale che può svilupparsi da una simile collaborazione è prezioso e importante, direi più che promettente.
La cucina araba è uno degli argomenti che theShukran si propone di far conoscere e valorizzare tra i suoi utenti. Quanto può essere utile il social network come mezzo per rinnovare la conoscenza della cultura culinaria araba nel mondo, per farla apprezzare come terreno di incontro tra i popoli, tra le persone?
Da sempre, la cultura culinaria promuove e rappresenta valori conviviali, positivi, come il rispetto reciproco e l’atteggiamento di accoglienza verso il prossimo. theShukran, fin dalle sue origini, ha considerato il cibo uno strumento fondamentale per individuare un terreno di incontro, una possibile via per un avvicinamento tra i popoli. Divulgarne storia e cultura, con tutte le innumerevoli contaminazioni, valorizzando tradizioni antiche, significa rendere omaggio a tanta bellezza condivisa. theShukran ci tiene molto a puntare i riflettori su quella che, a tutti gli effetti, è una forma d’arte.
È importante ricordare che, quando si parla di cucina araba, spesso si rischia di generalizzare, in quanto non esiste una cucina araba standard. Ogni Paese arabo, in ambito culinario, possiede una propria storia e una propria tradizione. Di conseguenza, ciascuno ha sviluppato una gastronomia con una forte identità, sapori e pietanze cambiano considerevolmente da un Paese all’altro. Questo è un aspetto che noi di theShukran consideriamo una grande ricchezza, una ricchezza comune ai Paesi arabi come al resto del mondo.
Uno dei propositi di theShukran è quello di tradurre nel mondo reale le relazioni sane, costruttive e propositive che nascono tra gli utenti del mondo digitale. L’idea è quella di rendere “fisica” la rete tra le persone, per contribuire concretamente alla crescita positiva delle relazioni umane e di conseguenza dell’umanità tutta. Come ritieni che stia andando finora la realizzazione di un’idea tanto bella e lodevole, quanto impegnativa e sfidante?
Sono d’accordo, theShukran rappresenta una sfida molto ambiziosa. Stiamo parlando di un’idea coraggiosa, ma, certamente, anche impegnativa, perché richiede molte energie e molta passione da parte di tutti coloro che hanno dato vita al progetto e contribuiscono a portarlo avanti, giorno dopo giorno.
Ad oggi, posso dirti che siamo molto felici ed orgogliosi del fatto che il social network sia in costante crescita. Ci fa poi particolarmente piacere vedere come i nostri utenti siano sempre più presenti e partecipi nella casa comune che abbiamo creato. theShukran sta bene, anzi benissimo. Il suo futuro è pieno di colori ed entusiasmo. È giusto così.
theShukran sostiene il modest fashion, la moda islamica, i suoi creativi e le aziende che fanno parte di questo settore, realtà in crescita e dalle potenzialità importanti. Come si è mosso theShukran finora, quali strategie adotta per supportare lo sviluppo del modest fashion?
Il modest fashion è un trend che esiste da tempo, ma è solo da alcuni anni che è finito sotto i riflettori. Questo grazie a marchi di fama mondiale che hanno preso coscienza dell’importanza di una fetta di mercato che prima non era stata tenuta nella giusta considerazione. theShukran ha, fin dagli inizi, prestato attenzione al fenomeno modest, i cui stilemi sono condivisi dai suoi utenti: valorizzare un tipo di femminilità e di moda che non si esprimono esclusivamente nel semplice coprirsi, ma nell’essere eleganti senza banali volgarità.
Inoltre, theShukran ha sempre concesso spazio a designers da tutto il mondo al fine di dare voce alla realtà modest e alla creatività che si sprigiona al suo interno. Ha sostenuto il loro lavoro, promuovendo le loro creazioni, attraverso collaborazioni e partnership con i più grandi eventi internazionali di modest fashion. Tra questi, cito la Dubai Modest Fashion Week che ha visto la partecipazione di importanti stilisti provenienti da ogni angolo del pianeta.
L’Occidente ha da molto tempo un rapporto difficile, conflittuale con un Paese importante come l’Iran. Qual è la tua visione del problema, anche alla luce dell’approccio open mind di theShukran verso i vari mondi possibili su quello che abbiamo in comune, la Terra?
Come tutti sappiamo, l’Iran è un Paese dalla grande storia, cultura e bellezza. È però anche una terra che sopporta, da ormai molti anni, una pressione, sia sul fronte interno che internazionale, che non può essere né dimenticata, né sottovalutata. L’Iran potrebbe essere un ottimo partner economico per l’Europa. Lo è già per l’Italia, nonostante lo scenario mondiale viva momenti difficilissimi a causa della pandemia. Numerosi imprenditori italiani hanno investito in Iran, trovando un buon riscontro da parte della popolazione iraniana che ha da sempre una grande simpatia per l’Italia. theShukran veicola la pace e il rispetto fra i popoli e apprezza la ricchezza artistica e culturale dell’Iran.
theShukran nasce da un gruppo creativo giovane. Vuole diffondere cultura e promuovere i valori del rispetto e della condivisione attraverso un mezzo giovane per definizione come il social network. Possono davvero essere finalmente i giovani, dei vari popoli del mondo, il veicolo di un cambiamento positivo, per tutti, nel rispetto delle caratteristiche e delle tradizioni di ognuno?
Credo che i giovani abbiano una forza e, allo stesso tempo, una responsabilità molto grande. Il futuro non è semplicemente loro, ma sono loro stessi il futuro e il futuro, in sostanza, è nelle loro mani. Penso che la presa di coscienza da parte dei giovani sia fondamentale per non ripetere errori e rivivere orrori del passato.
Oggi internet rappresenta una potenza e una risorsa senza paragoni rispetto ai decenni che ci hanno preceduto. Ritengo che sfruttare un tale strumento per la diffusione della pace e del rispetto reciproco sia essenzialmente un dovere morale. theShukran nasce anche per questo, per dar voce alle persone che ne sono prive, per offrire uno spazio libero e senza pregiudizi dove raccontarsi e condividere le proprie esperienze, lottando per ciò in cui si crede.
Sono passati cinque anni dalla nascita di theShukran. Che bilancio fai della vita della vostra creatura? Cosa prevedi nel prossimo futuro? Per il social network e per il team che l’ha creato e tuttora ci lavora, mantenendo vivo il progetto.
Sicuramente theShukran ha cambiato, per certi aspetti, la vita del team. Parliamo di un progetto a cui tutti noi abbiamo donato, oltre a tempo e denaro, anche tanta passione, amore e dedizione. Oggi non siamo più le persone di prima. Il tutto è nato da un’idea e ora ci troviamo a gestire un milione di utenti, con numeri in aumento.
Il nostro desiderio è veder crescere theShukran come un luogo che resti sempre sano e positivo, un luogo di condivisione, abitato da chiunque abbracci questi principi e aperto ad accogliere tutte le persone del mondo.
In questo momento storico, l’umanità e i singoli, spaventati individui che ne fanno parte hanno bisogno come non mai di positività e di speranza. Di persone che sappiano guardare al futuro e al prossimo con fiducia, gioia e una mente aperta, che promuova inclusione, pace e vero progresso comune.
Fatna e il team di theShukran, con il loro colorato social network, hanno fatto propria la mission di rendere il più possibile reali e intensi gli abbracci virtuali. Custodiscono nella mente e nel cuore l’intento di unire le persone oltre le barriere imposte da qualcuno o da qualcosa. Quel qualcosa può essere un maledetto virus, quel qualcuno possiamo essere noi, con le nostre paure infondate o i nostri pregiudizi.
Poco importa quale sia la ragione che, oggi come ieri, ci impedisce di godere appieno della bellezza che si nasconde, davanti ai nostri occhi, nel mondo che ci circonda e nelle persone che lo abitano.
Ciò che conta è che quando incontriamo qualcuno che ci mostra una via diversa per affrontare la vita, spendiamo un po’ del nostro tempo per ascoltare, per mettere alla prova noi e le nostre cosiddette certezze.
Grazie Fatna, grazie ragazzi. Anzi, SHUKRAN.