Fedeltà, la recensione di Maila Cavaliere del romanzo di Marco Missiroli pubblicato da Einaudi.

Titolo: Fedeltà
Autore: Marco Missiroli
Editore: Einaudi
PP: 232

Dopo aver letto di Marco Missiroli Atti osceni in luogo privato, aver amato Libero Marsell ed esserti affrancata, con lui, dalla soggezione agli atti dovuti, vai a comprare Fedeltà carica di aspettative e qualche misconcetto.

Ma uno scrittore vero non è un replicante. Non proietta con L’invenzione di Morel ( film distopico e struggente) i suoi personaggi nei libri successivi perché restino inafferrabili e sempre uguali a se stessi.

E Marco Missiroli è uno scrittore vero che ha saputo cambiare direzione.

In quest’epoca di deriva della possibilità, ha costruito un romanzo-prisma che, rompendo lo spettro della parola detta, declina una serie di stati potenziali della parola e del tradimento.

Indagando il matrimonio come luogo per eccellenza della conservazione di un ordine esteriore, crea una iridescenza di pensieri e soste psicologiche lucide e terribili allo stesso tempo.

Presentando il suo romanzo, semifinalista al Premio Strega, ad Armonia Festival sabato 25 maggio, Missiroli ha messo in evidenza come la possibilità di infrazione appartenga trasversalmente a tutti i livelli sociali, culturali e nemmeno la bellezza ne sia esente.

“Tutti possono infrangere andando incontro a un processo autoimmune “ in cui il senso di colpa scarnifica la coscienza. Solo l’attesa, dilatando il pensiero del tradimento, riesce a ricomporre un ordine esteriore, a formare anticorpi. I protagonisti del romanzo, Carlo e Margherita, attraversano questo pericoloso crinale di possibilità.

Se i loro dialoghi fossero una partitura musicale, porterebbero come segno di espressione un “piano, pianissimo”, a suggerire una lettura che possa accordarsi con i loro stati d’animo.

Accanto a loro, Andrea, un personaggio apparentemente a margine ma che inclina tutti i piani della storia e Anna, nome palindromo che, come gli suggerì Eco, riesce a tenere insieme passato e futuro.

Perciò quando leggete o rileggete Fedeltà, lasciatevi alle spalle Libero Marsell. Lasciate sedimentare in voi il gusto della sua formazione francese e mettetelo da parte.

Indossate i panni potenziali di una coppia di oggi, cresciuta nella precarietà sentimentale e sociale. Concentratevi sul corpo, ultimo baluardo di democrazia di questi anni ingrati.
Fermatevi e ascolterete il potere deflagrante della scrittura di Missiroli