Fellside – La prigioniera, la recensione di Federica Belleri del nuovo romanzo di M.R. Carey pubblicato in Italia da Newton Compton.

Fellside, la prigioniera, di M. R. Carey.Titolo: Fellside – La prigioniera
Autore: M.R. Carey
Editore: Newton Compton

Il volto di Jess è diverso ora. L’intervento di ricostruzione lo ha cambiato. Jess quasi non si riconosce. Un incendio. Un bimbo di dieci anni morto. La prigione, con l’accusa di omicidio. Sequenze che lei non ricorda affatto. Attimi di terrore puro che le sono sfuggiti. Perché?

Sobborghi di Londra. Fellside, carcere femminile. La crudeltà si respira, la mancanza di dignità è ovunque, dalle aree comuni, ai bagni, all’infermeria. Persino il direttore ha un sorriso indisponente. Le detenute hanno vissuto drammi personali che non si possono quantificare e gestiscono la rabbia come possono. A volte prevaricano, altre preferiscono subire.

A Fellside le lobby si sprecano, gira droga, lo sanno tutti. Ma tacciono, perché hanno paura. Perché fra il corrotto e il corruttibile non c’è confine, e la violenza può trasformarsi in follia collettiva nel giro di pochi istanti. Le ferite fisiche finiscono per soffocare quelle del cuore e del cervello, sogni e incubi fatti da chi è dietro le sbarre si mescolano.

A Fellside il corpo è in trappola, la mente no. È libera di affacciarsi su un mondo diverso, che può dare sollievo o dimostrarsi terribilmente pericoloso. A questo posto ci si attacca con fiducia disperata, si vivono le vite e i sogni degli altri. Ma anche i loro incubi peggiori, le angosce e i tormenti. Ha uno scopo tutto questo? Che senso ha risvegliarsi bagnati di sudore e con il respiro corto?

Si crea così un universo parallelo, chiudendo gli occhi, abbandonando se stessi nelle mani di qualcun’altro, allontanando la propria sofferenza. O forse alimentandola… Perché qualcosa può non funzionare a dovere.

Questo ci racconta M. R. Carey con un thriller che parte quasi con timidezza, entrando in punta di piedi nelle vite spezzate di donne sole, per poi lasciarsi andare nell’abisso di anime inquiete e tormentate, desiderose di approdare in un luogo dove poter rinchiudere e dare sfogo alle loro esperienze negative. A quale di questi due luoghi appartiene la protagonista? Che significato hanno per lei le parole vita e morte?

Fellside, la prigioniera. Agghiacciante storia di donne , di soprusi e di indifferenza. Di vendetta e di sincerità, contrapposte ma entrambe utili.

Ottimo romanzo, ben scritto e tradotto, che vi invito a leggere.