Fragile è la notte, la recensione di Corrado Ravaioli del nuovo romanzo di Angelo Petrella pubblicato da Marsilio Editori.

fragile è la notte, recensioneTitolo: Fragile è la notte
Autore: Angelo Petrella
Editore: Marsilio
PP: 159

Denis Carbone era uno sbirro di talento, ma si è lasciato sedurre dai soldi facili e si è impantanato in un commissariato di periferia. Ha perso l’amore della vita e si è lasciato sedurre da una bottiglia di Maccallan.

L’omicidio di una giovane ereditiera sembra l’occasione giusta per tornare in pista ma potrebbe trasformarsi in una pericolosa ossessione.

Il nuovo libro di Angelo Petrella contiene alcuni topoi del noir, centrifugati a mille 1000 giri. Troviamo l’amore e l’abbandono, la solitudine e la vendetta. E momenti di tensione, distillati nelle dosi giuste.

La classe dello scrittore partenopeo torna a brillare nel primo episodio di questa serie edita da Marsilio, caratterizzata da uno stile tagliente e frenetico, come ai tempi degli esordi, con Cane rabbioso, o La città perfetta.

Dopo l’incursione nel campo dello spionaggio con il convincente Operazione Levante, Petrella si muove in un territorio che conosce bene, la città di Napoli, e sceglie di puntare l’attenzione su un quartiere che normalmente non viene associato al crimine.

Posillipo è una zona prestigiosa, ricca di ville sontuose: all’interno di una dimora da favola viene rinvenuto il corpo di Ester Fornario, 40enne vedova dalle abitudini ambigue, caduta o forse spinta da un balcone.

Denis ha mandato all’aria un futuro brillante, ma il fiuto per i casi e la sua sete di giustizia non si sono placati. Per scoprire la verità sulla morte di Ester, è pronto a mettersi contro un nemico molto più grande di lui. Tra fiumi di alcol e antifiammatori ingollati come mentine, si getterà a capofitto in questa indagine disperata, sulle note dell’amato jazz che lo accompagna nelle sue scorribande in auto dentro una Napoli cupa e disperata.

Angelo Petrella mette in scena il Bignami del crime all’italiana. Centocinquanta pagine che si bevono d’un fiato, come il whisky che il protagonista assume in dosi esagerate.

Pare che i diritti siano già stati venduti per un adattamento televisivo e le premesse per una serie di livello ci sono. Almeno su “carta”.