Gears of War – I resti di Jacinto: azione e motoseghe come se piovesse. Un must have per tutti gli appassionati

Gears of War - I resti di JacintoTitolo: Gears of War – I resti di Jacinto
Autore: Karen Traviss
Editore: Edizioni.Multiplayer.it
PP: 416
Prezzo: 15 euro

Pianeta Sera, cinque minuti nel futuro. Jacinto sprofonda nella tana delle Locuste e i resti dell’umanità guardano la loro ultima città usata come soluzione finale di una guerra ormai ridotta al genocidio sistematico.

Comincia così, a metà strada tra Fallout e una cartolina da Hiroshima, l’esplosivo secondo libro dell’epica saga di Gears of War. Pennato dalla cattivissima Karen Traviss, troviamo gli eroi della Squadra Delta ad affrontare la wasteland atomica ed incenerita che è il loro pianeta nella speranza di sopravvivere all’inverno più rigido della storia, il tutto mentre una società disintegrata si deve riformare intorno a loro.

Ancora più distruttivo ed incazzato del primo capitolo: Marcus, Carlos e gli altri Gears, sempre più brutti, bastardi e pieni di incubi e rimorsi, avanzano tra Locuste e Arenati che fanno a gara per una motosega nel muso passando da una location all’altra; Jacinto, boschi e campagne solcate da autostrade fanno spazio ad un oceano di pirati e isole tropicali in pieno stile WaterWorld, se i buoni del film avessero avuto sottomano corazze di titanio e .45 esplosivi.

Gears of War - I resti di Jacinto

L’azione non si ferma un secondo e migliora anche gli standard altissimi del primo capitolo, stringendo in una morsa devastante di piombo, sangue e incubi. Perché i Gears non sono solo manichini armati di Lancer, ma anche uxoricidi, traditori e asociali che cercano di tenersi insieme con insulti e punti di sutura: alcuni dei dialoghi sembrano usciti da un manicomio criminale per la loro follia mascherata da cameratismo, ma subito dopo l’autrice tira fuori un’apocalisse talmente dannata che gli Space Marine bastardi e cattivi di cui sopra diventano cavalieri nobili, leali e senza paura. Anche continuando a squartare gente con la motosega come se piovesse.

Gears of War - I resti di Jacinto

Un must-have per tutti gli amanti di storie di guerra, sci-fi o pulp puro, questo romanzo mantiene in pieno la saga di cazzutissima figaggine cominciata con il primo capitolo, tanto che vi aspettereste sia scritto da un Hell’s Angel dopo una maratona di Mad Max e Starship Troopers.

E invece no, questa miscela di testosterone, azione e sentimenti maledetti è scritta da una signorina capace di mettere in campo conoscenze militari degne di un SEAL e una trama intrecciata, terrificante e potente come poche, alla faccia dei tanti colleghi maschi e barbuti che fanno finta di giocare alla guerra.

In definitiva, andate e continuate a leggere questa saga, che le motoseghe non guardano in faccia nessuno.