Il giorno del falco grazie a una straordinaria conoscenza delle dinamiche geopolitiche e a una cura maniacale nel raccontare gli aspetti tattici è un thriller che non annoia mai.

il-giorno-del-falco-la-recensioneTitolo: Il giorno del falco
Autore: Tom Clancy
Editore: Rizzoli
PP: 712
Prezzo: cartaceo 11,00 euro, ebook 6,99 euro

Diciamolo chiaramente: quando si sceglie di leggere un romanzo del compianto maestro Tom Clancy (è venuto a mancare il 1/10/2013) è un po’ come decidere di indossare una giacca blu: difficile sbagliare. In anni e anni di thriller Tom Clancy ha regalato personaggi ed avventure indimenticabili. Ora, forse, cala un po’ il tono. Scema un po’ il consueto ritmo, ma le 700 pagine corrono via.

Jack Ryan Senior si candida alla presidenza degli Stati Uniti. Suo figlio, Jack Ryan Junior svolge un lavoro non meglio identificato nell’ambito dei servizi segreti clandestini, a cavallo tra legale e non. Rischia di trasformarsi in un’arma di ricatto. Ma i reduci di Rainbow Six in questo momento hanno altro a cui pensare, dato che un pazzo mediorientale ha deciso di combinarne di grosse nei confronti di Russia, India e Pakistan. Sparatorie, adrenalina e camuffamenti sono gli ingredienti standard che Clancy non fa mai mancare nei suoi romanzi.

Insomma, dalla fine della guerra fredda, gli argomenti sono questi: medio oriente, ex unione sovietica, terrorismo islamico. Cattivi da una parte, buoni dall’altra. Sempre gli stessi. Ed è qui il grande talento di Clancy: saperli rendere interessanti e sorprendenti. Attraverso una straordinaria conoscenza delle dinamiche geopolitiche e con una cura maniacale posta nel raccontarci gli aspetti tattici, il maestro del thriller internazionale non annoia mai.

Se vi affascinano le armi, le strategie, le spy story, questo libro è quello che cercate. Un po’ più battagliero di un Forsyth, un po’ meno approfondito di un Le Carrè, tecnicamente preciso come un McNab, Il giorno del falco non stanca e coinvolge fino alle ultime righe. Non siamo al livello di Caccia a ottobre rosso, ma la compagnia di questo libro è indiscutibile.

Una giacca blu, dicevo. Che sta sempre bene. Blu, ho detto, mi raccomando! Che poi non venga fuori che volevate leggere un azzurro oltremare!

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