Si conclude domenica 30 giugno la splendida mostra che ha trasformato Palazzo Roverella in uno splendido Luna Park con la mostra “Giostre. Storia, Immagini, Giochi”.
La magia delle giostre, del “luna park”, i colori, le forme, un fascino che ha attraversato le epoche e che ancora oggi ammalia piccoli e grandi. A riscoprire questa antica tradizione c’ha pensato Palazzo Roverella a Rovigo, che si sta caratterizzando sempre di più nel proporre esposizioni che sono anche viaggi nel tempo, itinerari storici con un tema, in grado di catturare l’attenzione e il cuore dei visitatori.
In questo caso la mostra “Giostre. Storia, Immagini, Giochi.” è dedicata proprio alla fantasiosa iconografia delle giostre, ed è pronta ad accogliervi fino al 30 giugno.
Rappresentate attraverso diverse arti, dalla fotografia, alla pittura e grafica, fino ai giocattoli, i modellini e i carillon, le giostre prendono forma davanti agli occhi dei visitatori, tracciando uno scenario emozionante, fatto anche di pezzi unici provenienti proprio da giostre antiche, organi e cavalli di legno.
UN VIAGGIO NEL TEMPO
Un salto nel tempo, un viaggio nei secoli, per un’esposizione organizzata insieme al Museo Storico della Giostra e dello Spettacolo Popolare di Bergantino-Rovigo, per recuperare memorie d’infanzia, così dalle prime giostre che nascono dalla tradizione contadina, con animali veri, in particolare cavalli, legati a una corda che giravano attorno a un palo, liberando i cereali dalla paglia, e quindi venivano utilizzati per un lavoro da una parte e contemporaneamente finivano per essere un divertimento semplice per i bimbi degli agricoltori, fino a quelle con i cavalli o animali di legno, in cartapesta o altri materiali.
Nel Rinascimento la giostra sostituisce i tornei cavallereschi e a partire dal Seicento diventa un divertimento popolare, per poi affermarsi nell’Ottocento e mutare da giostra meccanica a giostra a vapore e, nel Novecento in giostra a motore elettrico.
Le diverse sezioni della mostra danno una panoramica a 360 gradi su un mondo tanto amato, dal sapor di zucchero filato!
Un percorso storico e sociale, che in Polesine assume un significato anche più profondo essendo in questo territorio molto radicata la tradizione “giostraia”.
UN’ESPERIENZA MULTISENSORIALE
Dal “calcinculo” al più moderno Brucomela, la panoramica sul mondo delle giostre s’avvale delle opere di più di sessanta fotografi, tra l’Ottocento e oggi: da Celestino Degoix e Arnoux, passando a Eugène Atget e i Frères Seeberger, alle fotografie degli anni quaranta-sessanta di Henri Cartier Bresson, Mario Cattaneo, Cesare Colombo, Bruce Davidson, Robert Doisneau, Eliott Erwitt, Izis, Mario Giacomelli, Paolo Monti, Willy Ronis, Lamberto Vitali, David Seymour ; fino all’epoca contemporanea, con le immagini di Bruno Barbey, Gabriele Basilico, Olivo Barbieri, John Batho, René Burri, Stefano Cerio, Raymond Depardon, Luigi Ghirri, Paolo Gioli, Guido Guidi, Jitka Hanzlovà, Guy Le Querrec, Raffaela Mariniello, Bernard Plossu, Pietro Privitera, Francesco Radino, Ferdinando Scianna.
È anche un viaggio multisensoriale, l’esposizione, visto che raccoglie pure dipinti di grandi artisti del Novecento – come Balla e Campigli – variopinti manifesti dell’Ottocento e dei primi anni del Ventesimo secolo, preziosi giocattoli antichi e una curiosa installazione contemporanea di Stephen Wilks “Donkey Roundabout”, nonché il film di Adriano Sforza Jody delle giostre, vincitore del David di Donatello 2011.
Artefici di questa straordinaria rassegna: la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo insieme al Comune di Rovigo e all’Accademia dei Concordi, con la cura di Roberta Valtorta, e la collaborazione di Mario Finazzi per il percorso pittorico.
Il Presidente della Fondazione, Gilberto Muraro, ha sottolineato, alla sua presentazione, il forte legame del tema proposto con l’identità del territorio, ricordando come da sempre “il Polesine sia terra di giostre e giostrai. Qui, e in particolare nel territorio di Bergantino, vengono realizzate giostre destinate ai parchi di divertimento e agli spettacoli viaggianti di tutto il mondo. Ed è con il Museo della Giostra e dello Spettacolo Popolare di Bergantino che questa nostra mostra idealmente si coniuga. In una unione complementare: il Museo indaga il passato di una grande tradizione. La mostra legge il tema della giostra in chiave soprattutto sociale, affidandosi a grandi fotografi e a grandi artisti che l’hanno declinato nelle loro opere”.