Graceland, la serie tv americana sugli infiltrati che vivono in villa. Una serie da vedere? Scopritelo leggendo l’articolo di Simone Marzini
“Graceland” è una serie estiva, di quelle da guardare in mutande, con una birra gelata, per staccare la testa dal resto. Immaginate “Homeland” che va a trovare “21 Jump Street” ma sbaglia strada e finisce a “Beverly Hills 90210”. Ecco, questo è il riassunto di Graceland, una serie tv che sarebbe stata moderna il secolo scorso, ma che risulta godibile anche nel 2013, proprio perché poco impegnativa, facile da seguire, e con il giusto ritmo.
Basata su una storia vera (meh…), Graceland narra le vicende di un gruppo di agenti infiltrati di 3 diverse agenzie americane: FBI, DEA e Dogana, che condividono lo stesso alloggio, una villa mega galattica nel lungomare californiano, sequestrata a un signore della droga patito di Elvis. La villa (e la serie) prendono il nome per l’appunto dalla mitica casa di Elvis Graceland.
Ora, il discorso degli infiltrati, di chi deve vivere con una diversa identità e condotta morale rispetto a quello che è nella realtà, è un tema abusato e già visto in tutte le salse. Da “Homeland”, a “Infernal Affair” (o il suo remake americano “The Departed”), il tema dell’infiltrato è stato talmente approfondito che aggiungere qualcosa risulta difficile. “Graceland” non ci prova nemmeno per sbaglio. La cosa che viene sottolineata più volte è che in quanto infiltrati che vivono insieme in una casa del governo, non possono portarsi a casa gente non parigrado per fare un po’ di zumba zumba. Una tragedia di proporzioni bibliche, e la fortuna dei motel a ore circostanti.
La serie si apre con l’arrivo di Mike, la nuova recluta fresca di diploma FBI a Quantico, in sostituzione di Donnie, che si è fatto sparare come un pirla dai russi. Mike arriva in California vestito come un bancario di Oxford, con il piglio del precisino e il capello alla Big Jim. Gli altri lo accolgono come si accoglie chi viene a suonarti alle 8 e mezza di sera, mentre stai mangiando, per proporti di passare al mercato dell’energia libera.
Ovviamente nella prima puntata Mike farà delle azioni mirabolanti e sarà riabilitato agli occhi di tutti, come da copione, e poi [ATTENZIONE SPOILER] si aprirà tutta un’altra storyline dell’infiltrato nell’infiltrato. Sì, Mike è un infiltrato al quadrato, e questa cosa non fa che peggiorare le cose [FINE SPOILER].
Graceland merita di essere visto o no? È sicuramente una serie carina, poco impegnativa, che scorre veloce senza troppe sorprese. Gli attori, tutti più o meno bellocci, sono degli stereotipi recitanti: dal bello e forse dannato, al cazzaro, alla ragazza sensibile, a quella fredda, al precisino. La scrittura corre senza troppa originalità ma senza nemmeno impantanarsi troppo. È la classica serie in cui si sa già come va a finire, e proprio questo la rende rassicurante: sappiamo che non ci deluderà troppo (ogni riferimento a Lost è puramente voluto) ma nemmeno che ci esalterà con scelte inaspettate.
Consigliato: a chi ha già visto tutte le serie fighe di cui abbiamo parlato su Sugarpulp e non sa cosa vedere.
Sconsigliato: a chi non ha visto tutte le serie fighe di cui abbiamo parlato su Sugarpulp e ha di meglio da vedere.