Harper Lee con Il buio oltre la siepe ha scritto il Romanzo per eccellenza del secondo ‘900 americano

Nelle Harper Lee (amica del più famoso Truman Capote), ha scritto in realtà un solo libro. Capote fin da quando eran adolescenti la spinse a scrivere racconti cosa che lei fece, ma che non volle mai pubblicare, preferendo fare la giornalista.

Harper Lee

Nel 1960, ben prima di A sangue freddo di Capote, pubblicò il Romanzo per eccellenza del secondo ‘900 americano: Il Buio Oltre la Siepe, in originale To Kill a Mockingbird, che tradotto suonerebbe più o meno Uccidere un Usignolo.

Se non si è letto il libro BISOGNA farlo, ma non perché si deve, ma perché è un libro meraviglioso e non ha una parola, una sola parola che non sia quella più adatta per costruire ogni frase che a loro volta costruiscono il racconto, il tema, la sua forma e la sua struttura, tutto è di una precisione incredibile, ma in maniera leggera, seppur profonda, come mai più è stato fatto da allora.

Dal libro poco dopo fu tratto un film altrettanto meraviglioso diretto magistralmente dal geniale Robert Mulligan e interpretato altrettanto magistralmente da Gregory Peck nella parte dell’avvocato Atticus Finch.

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Consiglio di leggere prima il libro e poi guardare il film, ma anche no dato che in realtà a me capitò il contrario ed è molto meglio così pensandoci: meglio prima il film e poi il libro.

Perché? Perché chi ha letto prima il libro non troverebbe poi così sorprendente la soluzione geniale del film. È un po’ la stessa cosa di Qualcuno volò sul nido del cuculo: libro geniale, ma la soluzione narrativa filmica con la sorpresa di vedere l’indiano che parla e ci sente perfettamente, mentre tutti (personaggi e spettatore compresi) lo credevano muto, manca completamente nel libro.

E questo perché il romanzo di Ken Kesey è scritto in prima persona dal punto di vista dell’indiano e non di Matt Murphy, interpretato poi nel film da Nicholson.

Al di là di ciò Harper Lee comunque ha smesso di scrivere romanzi dopo questo suo primo libro, cioè in realtà un paio li scrisse, ma uno lo ha lasciato incompiuto, mentre altro non pubblicò mai (anche se suo editore poi fece in modo di farlo girare e lei lo denunciò) perché non fu mai soddisfatta fino in fondo di alcune frasi e parole, insomma non lo considerava adeguatamente esatto e perfetto come Il buio oltre la siepe.

Harper Lee

E qui non stiamo parlando di modestia, quanto di vera coscienza e capacità critica: se a lei all’epoca facevan schifo quasi tutti i libri contemporanei a parte quelli di Capote, lo stesso giudizio critico oggettivo ha usato con sé stessa.

Al di là del suo ritirarsi pubblicamente, niente interviste, niente foto ecc, ha continuato a scrivere come giornalista: infatti la wikipedia italiana (quella inglese e le altre straniere no invece), mette sotto la voce “opere” altri suoi libri, che tali non sono.

Christmas to me è quello incompiuto mentre Love – In Other Words è quello che non volle pubblicare e circolarono solo poche copie in America per via del suo editore.

Dopo la denuncia sfanculò anche umanamente l’editore, oltre a farlo fallire economicamente con una richiesta enorme di risarcimento danni. E questo non tanto perché perché avida, ma perché lui fece l’infame, tradendo la sua fiducia su una cosa così importante per lei!

Gli altri riportati sotto la stessa voce sono raccolte dei suoi articoli e non romanzi.

Harper Lee

Dopo di che scrisse 8 anni fa una dura lettera aperta ad Ophra Winfrey (l’anchor woman che nell’ultimo trentennio con il suo programma sui libri e la letteratura è diventata più importante di qualsiasi editore, al punto che per aver un minimo di successo tutti passano nel suo salotto, mescolando scrittori di letteratura vera e altri a cazzo).

Ecco perché razzisti pezzenti come Donald Sterling, il proprietario dei Los Angeles Clipper, dovrebbero essere obbligati a trascrivere a mano Il Buio oltre la siepe – To Kill a mockingbird per almeno un milione di volte!