H/H di Banana Yoshimoto è un viaggio tra i significati di morte e rinascita firmato da Banana Yoshimoto
Titolo: H/H
Autore: Banana Yoshimoto
Editore: Feltrinelli
PP:
Prezzo:
Parlar di morte non è certo uno dei passatempi preferiti dalla gente. Ma non è detto che lo si debba per forza fare in modo negativo, o peggio rifiutando categoricamente la fine a cui tutti noi siamo condannati.
Per cui, se quando vi capita a questo triste argomento non riuscite a pensare ad altro se non a lutto, buio e simili non avete mai letto Banana Yoshimoto.
Questa scrittrice nipponica dal nome abbastanza “particolare”, infatti, ha scritto un libro sulla “fatale quiete” che definire unico non basta: H/H (Feltrinelli, 2001).
Ossia Hard-boiled e Hard luck, le due storie racchiuse in 93 pagine dense di significato, così diverse e simili al tempo stesso. Un filo rosso le tiene unite, dal primo fino all’ultimo punto, e non è nemmeno così tanto invisibile: la morte, appunto.
Nel primo racconto, Hard-boiled, una giovane ragazza viaggia da sola, senza meta in un bosco. La sera è ormai alle porte, un albergo la aspetta non tanto distante ma la paura di quel posto lontano da tutto e da tutti comincia ad assalirla. Tra presenze oscure e ricordi indelebili al passato, l’immagine di una donna riaffiora nei pensieri della ragazza.
Finalmente raggiunge l’hotel, dove può rilassarsi e farsi un bagno caldo. Ma al passato non si sfugge e lì, nel mezzo della notte più profonda, presagi e fantasmi le rifaranno vivere un passato doloroso, un amore poco convenzionale finito male, una donna che non c’è più e di cui lei sente la mancanza.
Forse la morte non è veramente una fine, magari la vita stessa è un’illusione, ma verrà anche per noi il momento, come è stato per la protagonista della storia, in cui capiremo cosa abbiamo sbagliato e cosa no? O sarà solo un “finto” fantasma?
L’altra metà di H/H é Hard luck. Quì la morte è chiusa tra le mura di un ospedale, quello in cui è in coma la sorella della giovane protagonista, Kuni, a causa di un’emorragia celebrale. Doveva sposarsi ma un incidente al lavoro l’ha ridotta sul quel lettino, inerte.
Il suo fidanzato se n’è andato e la sorella, insieme a tutto il resto della famiglia, aspetta che quella attesa tra la vita e la morte finisca.
Con loro c’è Sakai, il fratello del promesso sposo di Kunei, che è rimasto per la protagonista. Si è, infatti, innamorato di lei e anche la ragazza comincia a provare un sentimento nuovo verso lui. Ma un viaggio in Italia per studio programmato da tempo chiama la giovane, che dovrà decidere cosa scegliere.
La vita avrà per lei un significato diverso dopo l’incidente della sorella e la catturerà per sempre in un’atmosfera che non aveva mai conosciuto prima.
Due storie diverse, magari più simili di quanto sembrino, con altrettante protagoniste anonime. Un filo rosso tessuto con straordinaria dolcezza e delicatezza da Banana Yoshimito che sembra che ti accarezzi. Può sembrare strano che si possa scrivere con tanta serenità di un qualcosa di così difficile com’è la morte, ma tra le pieghe delle pagine si nasconde anche l’ombra di un buio senza fine.
É la paura dell’uomo di fronte al passato e al presente che cambiano improvvisamente. Tutto unito a una scrittura lineare che non si affossa, ti trasporta fino alla fine ma non sarà la fine. Soltanto un nuovo inizio.