Hitorizumo è una vera sorpresa, il classico romanzo che non t’aspetti e che merita grande attenzione. Un’ottima occasione per conoscere uno scrittore convincente e coraggioso come Nicola Skert
Titolo: Hitorizumo
Autore: Nicola Skert
Editore: Minerva Edizioni
PP: 380
Prezzo: 15 euro
Pochi mesi fa ha visto la luce Hitorizumo, un libro che parla di ombre, di paure e della fragilità della razza umana, assediata da un buio imperante che distrugge ogni certezza e rivolta la Terra come un calzino, senza pietà.
Il protagonista della vicenda è Paolo, giovane metereologo che vive in una città del Nord Est assieme alla moglie Angela e al figlioletto Giulio. Pare una giornata come mille altre ma d’un tratto, finché Paolo si trova al lavoro, il cielo si oscura completamente gettando l’intera umanità tra le fauci di una notte sempre più gelida e apparentemente senza fine.
Inizia un vero e proprio calvario, una corsa contro il tempo e contro le difficoltà sempre più crescenti nel raggiungere la famiglia e portare in salvo i propri cari, lontani dalle città messe a ferro e fuoco e dalla follia imperante.
Pagina dopo pagina lottiamo con Paolo, Angela, Giulio oltre che con Mirko e Luca, ci immedesimiamo in questi personaggi mossi solo da un primitivo istinto di sopravvivenza, ultimo baluardo di razionalità e civiltà in un mondo allo sfascio. Ombre come fantasmi fanno capolino sconosciute, strane presenze inafferrabili e misteriose.
Passano i giorni e il nostro pianeta è sempre più gelido ed inospitale, le risorse scarseggiano e l’aria è ormai irrespirabile per gli innumerevoli incendi appiccati.
Non voglio spoilerare oltre dato che Hitorizumo, termine giapponese che indica un tipo di lotta rituale dei lottatori di sumo contro la propria ombra, è ricco di sorprese e vi stupirà per la disinvoltura del friulano Nicola Skert nel raccontare senza fronzoli una storia particolare, che talvolta sconfina nella fantascienza.
Leggere un’opera italiana che tratta tematiche del genere non può che far piacere, in un mercato saturato da romanzetti su post-adolescenti immaturi e simili, e conferma che si può produrre letteratura di genere di buona qualità anche nel nostro Paese, senza doverla per forza ricercare all’estero.
Skert ha il giusto piglio e il suo libro cresce poco a poco come un organismo, facendosi sempre più affascinante e pieno di suspense.
Non mi resta che consigliarvi la lettura di Hitorizumo, un romanzo difficilmente etichettabile (e questo è un bene, sia chiaro) che si gusta fino all’ultima pagina attirati da un mistero che si risolverà soltanto nelle battute finali, lasciandovi a bocca aperta.