Ho sposato mia suocera, la recensione di Giulia Mastrantoni del romanzo di Stefano Gambelli pubblicato da Las Vegas Edizioni.

Ho sposato mia suoceraTitolo: Ho sposato mia suocera
Autore: Stefano Grimaldi
Editore: Las Vegas edizioni

A volte vorrei davvero essere sposata e essere un uomo. Anzi, riformulo: a volte vorrei essere sposata e altre volte vorrei essere un uomo. Poi però arrivano le giornate tipo questa, in cui vorrei essere sia sposata che un uomo, e allora tutto prende una piega diversa.

Di solito vorrei essere sposata perché, anche se è un gran casino, il matrimonio dev’essere una gran figata, probabilmente una delle montagne russe più divertenti al mondo.

Sull’essere uomo, invece, la cosa mi sembra sin troppo scontata: vogliamo parlare di quella fantastica abilità maschile per cui qualunque cosa tu debba portare con te quando esci di casa entra tranquillamente nelle tasche dei jeans? Roba che solo l’abbonamento ai mezzi e il passaporto mi occupano due tasche e mezzo!

Comunque oggi vorrei essere sia sposata che un uomo per un motivo del tutto diverso: vorrei provare l’ebbrezza di avere una suocera.

Il problema dei libri è questo: leggi una storia appassionante e vorresti che capitasse la stessa cosa anche a te. Questa volta ho letto la storia di Stefano, un genero che si ribella e cerca di conquistarsi il minimo sindacale di dignità.

Stefano e Clara si sposano per volere della suocera: a colpi di “Guarda che questo qua non si decide!” la dolce suocerina spinge Stefano a comprare un anello. Ma non un anello che piace a lui o al massimo a Clara, no. Un anello che piace alla sua suocera: costoso, fondamentalmente. A colpi di “Una foto con la mamma della sposa?” la dolce suocerina si conquista la pole position nell’album di nozze, mentre a colpi di “In Azienda mi hanno detto” inizia a indottrinare la coppia su dove comprare cosa e a chi rivolgersi per qualsivoglia problema.

La vita di Stefano è un campo minato: lei è sempre in agguato, pronta a piombare in casa degli sposi per non lasciarla per diverse ore. Per non parlare poi della pelliccia, uno strumento di tortura psicologia con cui la dolce suocerina fa venire i brividi a Stefano ogni estate, perché il genero ha ormai da diversi anni il compito di portare la pelliccia al campo estivo. Leggere per credere.

Le cose, in ogni caso, arrivano al culmine quando nasce il primogenito di Clara e Stefano: la dolce suocerina deve vederlo almeno una volta al giorno e dispensare ogni sorta di consiglio. Tra uno spostamento non richiesto del mobilio in casa e un’imbarazzante pranzo con il nuovo fidanzato della suocerina, Stefano ha una sola opzione: la ribellione.

Non saprei sintetizzare la trama di questo romanzo, ma è quanto di più divertente abbia letto negli ultimi mesi: un insieme di aneddoti, un mix di ironia e realtà, un racconto che fa venire voglia di dare battaglia a una suocera, una qualsiasi. Basta che anche io possa ribellarmi a una suocera.

Consiglio vivamente la lettura di questo eBook, soprattutto a chi vuole leggere ma non riesce a tenere gli occhi aperti per farlo la sera. Con questa storia la suspense è assicurata e vi farete delle belle risate.